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La polvere magnetica sulle auto non deriva dalle fantomatiche scie chimiche

21 Marzo 2024 - 11:13 Antonio Di Noto
Il particolato atmosferico contiene già metalli magnetici, senza scomodare le teorie del complotto

Una tessera raccoglie la polvere e una calamita la attrae staccandola dal parabrezza di un’auto. Questo è quello che si vede in un video in cui, scoprendo che la polvere sull’automobile viene attratta dal magnete, l’autore accusa le fantomatiche scie chimiche di diffondere metalli nell’aria che respiriamo. Perché la polvere dell’auto si attacca alla calamita? Nell’aria sono veramente sospesi metalli, ma la polvere magnetica sulle auto non deriva dalle scie chimiche. È inquinamento.

Per chi ha fretta:

  • Un video mostra un magnete che attrae la polvere dal parabrezza di un’auto.
  • L’autore attribuisce la responsabilità ai metalli nell’aria che a loro volta sarebbero diffusi dalle fantomatiche scie chimiche.
  • Effettivamente l’aria contiene metalli, ma non la polvere magnetica sulle auto non deriva dalle scie chimiche.
  • Quello che si vede è inquinamento.
  • Le polveri sottili contengono ferro, spesso presente nei combustibili fossili.
  • E acciaio, rilasciato dall’usura degli pneumatici delle auto.
  • Anche la sabbia trasportata dal Sahara contiene ferro ed è per questo magnetica.

Analisi

Vediamo uno screenshot di uno dei post oggetto di verifica, proveniente dal canale Telegram Ugo Fuoco, che già in passato ha diffuso informazioni false e non verificate. Nella descrizione del video datato 20 febbraio 2024 e girato – sostiene l’autore – a Milano, si legge:

COSA C’È DAVVERO NELL’ARIA CHE RESPIRIAMO, COSA CI VIENE IRRORATO DALLE SCIE CHIMICHE? ECCO UNA PROVA EMPIRICA

La polvere sulle auto

Si sostiene che la polvere presente sul parabrezza dell’auto provenga dalle fantomatiche scie chimiche. Come molte volte abbiamo visto su Open, le scie chimiche non esistono, ma ciò non significa che l’aria che respiriamo, soprattutto nella Pianura Padana, sia pulita. Proprio nella Valle del Po, infatti, si registrano le concentrazioni maggiori di particolato atmosferico di tutta Europa. Ovvero l’insieme di finissime particelle che rimangono sospese nell’aria. Queste particelle possono essere emesse da fonti naturali come eruzioni vulcaniche e incendi forestali e sollevamento di polveri dal terreno, ma sono principalmente prodotte da attività umane come il riscaldamento domestico, il traffico veicolare, l’industria, e gli allevamenti intensivi.

Polvere metallica magnetica nell’aria

Per capire come mai la polvere sul parabrezza dell’auto si attacca alla calamita, va considerato che la maggior parte delle polveri sottili provenienti dal settore dei trasporti – che a sua volta in Italia costituisce la terza fonte di particolato dopo riscaldamenti e allevamenti intensivi con il 21% del totale – non viene immessa nell’atmosfera in seguito a una combustione. Bensì, come si legge sul sito del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, deriva dall’usura degli pneumatici e in maggior misura dei freni di auto e camion. L’analisi dell’ente evidenzia come in ambienti urbani questa componente delle polveri sottili sia particolarmente presente.

Il ferro come impurità nei combustibili fossili

Nella maggior parte delle auto i dischi dei freni sono fatti di acciaio. Una lega di ferro e altri metalli che spesso risulta magnetica. Inoltre, come spiega il professor Leonardo Sagnotti, Dirigente di Ricerca presso l’INGV (l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e Direttore del Dipartimento Ambiente dal 2016 al 2022, in queste slide del 2013, «il ferro è presente come impurità nei combustibili fossili». Il risultato è che «le polveri sottili di origine antropica contengono quantità significative di particelle magnetiche», spiega ancora Sagnotti.

La sabbia magnetica sulle auto

Ma non solo le polveri sottili di origine antropica. Anche la sabbia del Sahara ha un profilo magnetico tale per cui può essere sollevata da una calamita. Non è raro che dal deserto nordafricano la particelle di sabbia viaggino fino all’Italia, com’era accaduto, ad esempio, nell’aprile del 2018; evento di cui si può trovare il resoconto completo sul blog del vicedirettore di Open David Puente. In ogni caso, come spiegava all’epoca a Vice Giulio Caroletti, fisico dell’atmosfera e climatologo, l’arrivo di sabbia dall’Africa sull’Europa è un fenomeno costante anche se spesso quasi invisibile. Ma perché la sabbia del Sahara è magnetica? Quello che oggi è il deserto del Sahara era in passato una zona verde e rigogliosa dove la vita animale e vegetale brulicava, lasciandosi dietro residui di ferro, naturalmente contenuto nel corpo di molti animali.

Conclusioni

Un video mostra un magnete che attrae la polvere dal parabrezza di un’auto. L’autore attribuisce la responsabilità ai metalli nell’aria che a loro volta sarebbero diffusi dalle fantomatiche scie chimiche. Effettivamente l’aria contiene metalli, ma non la polvere magnetica sulle auto non deriva dalle scie chimiche. Quello che si vede è inquinamento. Le polveri sottili contengono ferro, spesso presente nei combustibili fossili, e acciaio, rilasciato dall’usura degli pneumatici delle auto. Anche la sabbia trasportata dal Sahara contiene ferro ed è per questo magnetica.

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