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Usa 2024, l’auto elettrica entra nella sfida per la Casa Bianca. Biden: «Più del 50% entro il 2032». Trump: «Uccideranno l’industria»

Ieri l'amministrazione Biden ha annunciato un nuovo pacchetto di restrizioni per il settore automotive, con l'obiettivo di accelerare la transizione verso l'elettrico

Sono le auto elettriche l’ultimo terreno di scontro tra Donald Trump e Joe Biden, che già scaldano i motori delle rispettive campagne elettorali in vista delle presidenziali di novembre. Ieri, la Casa Bianca ha annunciato un nuovo pacchetto con le restrizioni più severe di sempre per ridurre le emissioni di auto e camion. L’obiettivo è duplice: accelerare la transizione dell’automotive verso i veicoli elettrici e mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici. La spinta di Biden verso l’elettrificazione dei trasporti non è una novità. Il presidente americano ha ribadito più volte la necessità di accelerare gli investimenti nei veicoli elettrici, se non altro per rimanere al passo delle altre due grandi potenze economiche: la Cina, che ad oggi è leader indiscussa del settore, e l’Unione europea, che di recente ha varato un nuovo regolamento per eliminare gradualmente tutti i veicoli a benzina e diesel. Non la vede allo stesso modo Donald Trump, che ha attaccato a più riprese le auto elettriche, descrivendole spesso come una minaccia per l’economia americana.

Le nuove regole di Biden

Le nuove regole annunciate ieri dall’amministrazione Biden prevedono che, entro il 2032, il 56% delle nuove auto vendute dovranno essere elettriche e il 13% ibride plug-in. In questo modo, stima l’Agenzia per la protezione ambientale (Epa), le emissioni del settore dovrebbero scendere di 7 miliardi di tonnellate nei prossimi tre decenni, mentre le ricadute economiche positive saranno pari a circa 100 miliardi di dollari all’anno. «Avete la mia parola: I lavoratori statunitensi guideranno il mondo nella produzione di automobili, ciascuna con la scritta “Made in America”», ha promesso ieri Biden annunciando il nuovo pacchetto sulle emissioni del settore automotive. Il pacchetto di restrizioni annunciato da Biden segue di fatto la strada tracciata dall’Unione europea, che lo scorso anno ha introdotto un nuovo regolamento per vietare dal 2035 la vendita di nuovi veicoli a benzina e diesel. Le nuove regole americane sono sicuramente meno ambiziose e più flessibili di quelle europee, ma daranno comunque una spinta decisiva alla transizione del settore automotive verso i veicoli elettrici.

Il linguaggio violento di Trump

Mentre un candidato promette di aumentare la produzione di auto elettriche, l’altro è impegnato a fare esattamente l’opposto. Negli ultimi mesi, Trump si è scagliato più volte contro i veicoli elettrici usando un linguaggio via via sempre più violento, come ricostruito anche da un articolo del New York Times. Secondo l’ex presidente, le auto elettriche «uccideranno» l’industria dell’automotive americana e lasceranno senza un’occupazione migliaia di lavoratori degli Stati del Midwest, dove oggi si trovano i principali stabilimenti produttivi delle case automobilistiche. Lo scorso anno, in un videomessaggio di auguri per il Natale, Trump è arrivato ad augurare ai sostenitori della «follia dell’auto elettrica» di «marcire all’inferno».

La battaglia per i voti del Midwest

Lo scontro di Trump e Biden sulle auto elettriche riflettono due visioni molto diverse di come gestire l’economia americana. Sullo sfondo, però, c’è anche altro: la battaglia per i voti dell’industriale Midwest, dove si concentrano alcuni degli swing states che decideranno le prossime elezioni presidenziali: dall’Illinois al Michigan, centro vitale della produzione automobilistica americana. In questi giorni Joe Biden sta facendo campagna elettorale in Wisconsin, rilanciando i buoni risultati della sua ricetta economica e dell’Inflation Reduction Act, il maxi-pacchetto di investimenti approvato dal Congresso lo scorso anno. Trump, dal canto suo, cerca di riconquistare i favori di quel bacino di potenziali elettori della grande industria del Midwest, lo stesso che gli ha permesso di scavalcare Hillary Clinton alle elezioni del 2016 e approdare alla Casa Bianca.

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