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Consiglio europeo, Meloni: «Non ci sono toni da chiamata alle armi, affrontiamo le emergenze» – Video

«Non condivido la lettera di auguri a Putin di Orban», ha aggiunto la premier

Giorgia Meloni all’uscita dal Consiglio europeo che si è riunito ieri e oggi, 22 marzo, a Bruxelles, si è detta soddisfatta delle conclusioni su vari punti, a cominciare dalla migrazione. E ha comunque smorzato circa le ipotesi che il Consiglio avrebbe accelerato molto sul riarmo dell’Europa. Sulla difesa europea «resta il nodo delle risorse: sono favorevole a rafforzare l’industria della difesa ma dobbiamo fare i conti con le risorse a disposizione», ha detto la premier. Non c’è stata alcuna decisione specifica sul punto. Tra le ipotesi, quella che riguarda la Bei «trova molto consenso ma è un dibattito in divenire», ha aggiunto Meloni, spiegando poi che quando il documento introduttivo del Consiglio parlava di «preparazione alle crisi», intendeva «anche crisi affrontate dalla protezione civile, questo è un punto che abbiamo chiarito meglio. Credo che su questo ci sia stata molta confusione».

Giorgia Meloni dice poi di non condividere la lettera di auguri inviata da Viktor Orban a Putin e chiarisce (ma il suo staff specificherà poi che i due temi non sono collegati): «L’ingresso di Viktor Orban e del suo partito Fidesz nel gruppo Ecr non è all’ordine del giorno». Sempre a proposito di equilibri europei, la premier non si è sbilanciata sul sostegno a Von der Leyen per un secondo mandato: «Questo è un tema che appassiona voi, il tema che appassiona me è per fare cosa. Ci sono dei candidati, gli europei voteranno e dopo il voto si vedranno quali sono i pesi. Ma se Ursula von der Leyen o chiunque altro, quale è l’Europa di domani?».

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