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L’assurda teoria del predicatore islamico: «La Palestina non vincerà per colpa dei gay»

22 Marzo 2024 - 14:55 David Puente
Chi è "Dawah Man", l'influencer britannico che predica l'estremismo islamico sui social

L’Islam e i palestinesi non vinceranno la guerra contro Israele a causa degli stessi musulmani. Il motivo? Colpa degli omosessuali. È questa la teoria lanciata da Imran Ibn Mansur, influencer e predicatore britannico-pakistano noto online con il nome “Dawah Man”, il quale mette in guardia i “fratelli musulmani” dal partecipare alle manifestazioni a favore della Palestina «accanto a un ragazzo che sodomizzerà un altro ragazzo la stessa sera». Già noto per le sue posizioni omofobe, è stato bandito nel 2014 dall’Università East London dopo aver definito l’omosessualità una malattia, ritiene che Allah non farà mai vincere la causa palestinese se si manifesta insieme a «un ragazzo che inserirà letteralmente i suoi genitali dietro un altro uomo».

Chi è “Dawah Man”

“Dawah Man” è un volto noto dell’Islam estremista nel Regno Unito. Rapper fallito, è poi diventato famoso su Youtube importunando le persone per strada invitandole a un dibattito religioso. Ovviamente, pubblicava sul proprio canale solo i video dove risultava “vincente” al fine di promuovere l’Islam nella piattaforma. Attualmente è attivo su Instagram, dove viene seguito da oltre 165 mila utenti. Il controverso intervento sulla Palestina e gli omosessuali si è svolto durante una puntata del 4 novembre 2023 del podcast Blood Brothers, ripetendosi a dicembre durante un intervento presso il Darussalam Masjid and Cultural Center di Southall (Londra).

Il predicatore non si è espresso sulla Palestina soltanto in termini omofobi, arrivando a sostenere che «fumare erba renda omossessuali» e altre assurde teorie. In un passato intervento sosteneva che i palestinesi soffrissero perché i musulmani britannici fanno sesso prima del matrimonio. In particolare, “Dawah Man” sfrutta il complottismo e l’antisemitismo attaccando apertamente l’area sciita dell’Islam: secondo lui sarebbe stata fondata da un ebreo di nome Al-Yahudi, una teoria priva di fondamento.

La lotta “tra due fuochi” dei queer palestinesi

Il 18 agosto 2019, le autorità palestinesi avevano espressamente vietato a alQaws di svolgere le proprie attività. Lo annunciava sui propri canali social la stessa organizzazione che promuove la diversità sessuale e di genere nella società palestinese, accusando le autorità di Hamas di incitare la cittadinanza a segnalare le attività dei suoi membri. Questi ultimi verrebbero etichettati come “agenti stranieri”, nonostante le loro critiche verso Israele: «La nostra lotta come queer palestinesi è contro il colonialismo israeliano tanto quanto contro l’omofobia e il patriarcato in Palestina». Secondo quanto denunciato, non solo dall’associazione, i soldati israeliani sfrutterebbero l’orientamento sessuale dei palestinesi per ricattarli in cambio di informazioni contro Hamas.

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