Le affermazioni fuorvianti di Robert Kennedy Jr. sul glifosato e le «radiazioni dei cellulari»
Alcune condivisioni Facebook riportano una clip dove Robert Kennedy Jr. parla della sua vittoria in due sentenze in una Corte d’appello americana. Gli avrebbero dunque dato ragione in merito alle sue dichiarazioni sull’avvelenamento da glifosato e sul pericolo delle radiazioni elettromagnetiche dei cellulari. In realtà le cose stanno diversamente. Vediamo perché.
Per chi ha fretta:
- Una clip diffusa su Facebook mostra Kennedy Jr. sostenere che delle sentenze gli danno ragione sulla cancerogenicità di clifosato e radiazioni dei cellulari.
- I tribunali non possono cambiare le leggi della fisica e della chimica e il loro giudizio si basa su meccanismi che possono essere diversi da quelli scientifici.
- Anche se abbiamo indizi di una pericolosità del glifosato nelle persone che devono usarlo sul lavoro, le evidenze sono poche.
- Le sentenze a cui si riferisce Kennedy Jr. si basano sul fatto che la Monsanto e la Bayer non hanno messo appositi avvisi nelle confezioni, riguardo a un uso prudente del prodotto.
- Per quanto riguarda i cellulari anche in Italia ci sono state sentenze discutibili, non di meno non esiste alcuna evidenza della loro cancerogenicità.
Analisi
La didascalia che accompagna il filmato di Kennedy Jr. riporta quanto segue:
TEORIA DEL COMPLOTTO UN CÀ! DICEVANO FOSSERO DUE TEORIE DEL COMPLOTTO, HO VINTO SU ENTRAMBE DAVANTI ALLA CORTE D’APPELLO
Robert Kennedy Jr ha vinto davanti alla Corte d’appello su due temi per i quali è stato schernito con la solita etichetta di ‘Teorico della cospirazione’.
Kennedy afferma da anni che ci stiano avvelenando con il Roundup (Glifosato) e le radiazioni elettromagnetiche dei cellulari. Ha avuto ragione davanti alla giustizia americana e, pertanto, non si tratta di teorie della cospirazione ma di verità.
Kennedy chiosa con un concetto fondamentale “Una teoria della cospirazione è solo qualcosa che il governo non vuole che ascolti e che pensi”
Continuamo la nostra lotta contro l’avvelenamento collettivo!
Le sentenze danno ragione a Kennedy Jr.?
L’unica cosa su cui possiamo concordare con Kennedy Jr. è che parlare di una teoria del complotto non implica la sua falsità. Le cospirazioni sono sempre esistite. Il problema è verificare quali sono reali e quali no. Sarebbe altrettanto sbagliato usare l’etichetta di “complottista” per screditare delle proteste legittime. Fatta questa premessa, vediamo più nel dettaglio se gli argomenti del politico americano hanno fondamento.
Nel filmato Kennedy Jr. parla dell’erbicida Roundup (Glifosato) che causerebbe il linfoma di Hodckin. Dei tribunali, tra cui una corte d’appello gli avrebbero dato ragione. Inoltre sostiene che le radiazioni elettromagnetiche dei cellulari causerebbero il cancro, in particolare il glioblastoma.
Nel 2018 a San Francisco la Corte Superiore della California condannò la multinazionale alimentare Monsanto al pagamento di 289 milioni di dollari come risarcimento all’ex giardiniere Dewayne Johnson, perché il linfoma non-Hodckin di cui soffriva sarebbe stato associato all’uso del suo erbicida, il Roundup, a base di glifosato. Un anno dopo la Bayer, che aveva intanto acquisito Monsanto subì una sentenza simile, e nel 2020 fu “costretta” a pagare oltre 10 miliardi di dollari per chiudere tutte le altre cause riguardanti l’erbicida, come spiegò all’epoca il collega Michelangelo Coltelli su Butac.
I giurati della Corte Superiore dello Stato hanno convenuto che il prodotto ha contribuito al cancro di Johnson e che l’azienda avrebbe dovuto fornire un’etichetta che avvertisse del potenziale pericolo per la salute – riportava CBS News -. Gli avvocati di Johnson hanno chiesto e ottenuto 39 milioni di dollari di risarcimento danni e 250 milioni di dollari dei 373 milioni di dollari richiesti come danni punitivi.
Tra i legali che assistevano l’ex giardiniere c’era anche Kennedy Jr. «Questa giuria ha ritenuto che la Monsanto agisse con cattiveria e oppressione perché sapevano che quello che stavano facendo era sbagliato e lo facevano con sconsiderato disprezzo per la vita umana», aveva dichiarato.
Preoccuparsi del glifosato è complottismo?
Secondo un documento dell’Agenzia per la ricerca sul cancro (IARC), il glifosato è un «probabile cancerogeno per l’uomo». Si trova quindi nel gruppo 2A, che elenca altre 66 sostanze e fattori di rischio, come le carni rosse, il fumo del caminetto la frittura, gli anabolizzanti e il lavoro notturno. Già nel 2015 troviamo uno studio su The Lancet Oncology dove secondo i ricercatori «le prove che l’erbicida causi il cancro negli animali sono sufficienti [mentre sono, Nda] forti quelle riguardanti la genotossicità», ovvero la possibilità che provochi il cancro. Dai dati emerge in particolare una forte correlazione tra glifosato e linfoma non-Hodgkin. Ma i dati sono ancora incerti. Basti pensare che la U.S. Environmental Protection Agency (EPA) ha assunto una posizione diametralmente opposta alla IARC, sostenendo che il glifosato «non è probabilmente cancerogeno per l’uomo». Perché gli studi epidemiologici su cui si basa l’agenzia dell’OMS non possono fornire prove convincenti che «il glifosato induca mutazioni in vivo per via orale». Per maggiori approfondimenti consigliamo la lettura dell’articolo della Fondazione Veronesi.
La ragione per cui Monsanto è stata condannata sta nel fatto che non avrebbe riportato nelle confezioni del suo prodotto un avviso riguardo alla probabile pericolosità, invitando i lavoratori a proteggersi adeguatamente durante il suo utilizzo. Dunque non possiamo sostenere con certezza che il signor Johnson si ammalò proprio a causa dell’erbicida, ma è sensato che si usino delle precauzioni e che i prodotti riportino degli avvisi. Non di meno, è fuor di dubbio che se il Governo americano avesse dato del complottista a chi metteva in guardia agricoltori e giardinieri, allora avrebbe dovuto considerare tali anche gli esperti dell’OMS e della IARC. Inoltre occorre fare attenzione alle generalizzazioni: i prodotti che finiscono nei supermercati, i vini e altri prodotti agricoli venduti nell’Unione europea sono sicuri. Inoltre, nel 2023 la Commissione europea ha autorizzato l’utilizzo del glifosato per altri 10 anni.
Cosa sappiamo sulle radiazioni elettromagnetiche dei cellulari
Sembra che Kennedy Jr. usi la sentenza sul glifosato per far passare anche l’idea che le radiazioni elettromagnetiche dei cellulari provochino forme di tumori come il glioblastoma. Anche in Italia non sono mancate le sentenze che hanno obbligato il Governo ad avvisare i cittadini sul fantomatico pericolo dovuto alle radiazioni dei cellulari. Una emessa dalla Corte d’Appello di Torino dava ragione a un dipendente di Telecom affetto da un neurinoma del nervo acustico. Per non parlare poi di come le narrazioni contro la rete 5G hanno saputo condizionare intere giunte comunali, causando ritardi ingiustificati nel modernizzare il Paese.
Non ci stupisce dunque che Kennedy Jr. possa vantare “successi” simili anche in America. Tuttavia nessun cavillo può cambiare le leggi fisiche. Le onde elettromagnetiche dei cellulari sono infatti «non ionizzanti», con buona pace di tutti i sistemi giuridici del mondo. Come tali queste radiazioni non possono interferire col DNA, danneggiandolo. La IARC colloca i cellulari nel gruppo 2B (possibilmente cancerogeni per l’uomo), assieme al caffè, alle verdure in salamoia, alla carta carbone, gli scarichi di benzina, il talco e le monete di nichel. L’unica correlazione rilevante riguarda il riscaldamento dei tessuti esposti per periodi prolungati ai campi elettromagnetici. In nessun modo è stato accertato un collegamento causale coi tumori.
Conclusioni
Abbiamo visto un filmato condiviso su Facebook, dove Kennedy Jr. sostiene di avere avuto ragione nel sostenere che i governi ci starebbero avvelenando col glifosato e le radiazioni elettromagnetiche dei cellulari. A suo sostengo vi sarebbero anche delle sentenze. Ma la realtà è molto più complicata di come l’ha rappresentata il politico americano. Se sui cellulari non esiste alcuna evidenza di una loro rilevante pericolosità, sul glifosato abbiamo sicuramente indizi di pericolosità ad alte esposizioni e senza precauzioni, anche se non fino al punto da vietarne l’uso. Tuttavia nessuno ha mai bollato come complottiste queste legittime preoccupazioni, che non riguardano gli alimenti venduti nei supermercati, ma chi lavora nel settore agricolo.
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