Pioggia di missili russi sull’Ucraina: «L’attacco più duro di sempre al sistema energetico». Il Cremlino: «Rappresaglia per le azioni di Kiev» – Il video
La Russia nella notte ha attaccato l’Ucraina con 90 missili e 60 droni. Ad essere prese di mira in particolare centrali elettriche ed altre infrastrutture energetiche. Si tratta con ogni probabilità del più pesante attacco mai lanciato dai russi contro il sistema energetico ucraino», ha detto l’Ad di Ukrenergo Volodymyr Kudrytskyi. Più di 1 milione di cittadini sono rimasti senza corrente. Tra le regioni più colpite, quella di Kharkiv nell’Est (700mila residenti) e quelle di Odessa e Dnipropetrovsk nel sud (200mila residenti ciascuna). Ad essere presa di mira anche la centrale nucleare di Zaporizhzhia, finita per alcune ore sull’orlo del blackout, prima che i tecnici ucraini riuscissero a ripristinarne i collegamenti con la rete elettrica. Anche la diga della cittadina con la centrale idroelettrica è stata colpita. Durissima la denuncia del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. «Il mondo vede con la massima chiarezza gli obiettivi dei terroristi russi: centrali elettriche e linee di approvvigionamento energetico, una diga idroelettrica, normali edifici residenziali, persino un filobus. La Russia è in guerra contro la vita della gente comune», ha scritto Zelensky, tornato a premere sull’Occidente all’indomani di un vertice Ue senza decisioni certe su nuove forniture di armi all’Ucraina: «I missili russi non hanno ritardi come li hanno i pacchetti di aiuti per il nostro Paese. I droni non sono indecisi come alcuni politici. È importante capire il costo dei ritardi e delle decisioni rimandate».
I non-umani di Mosca
Il presidente ucraino ha ribadito così la richiesta all’Occidente: «I sistemi Patriot devono proteggere Kharkiv e Zaporizhzhia, e abbiamo bisogno di difesa aerea per proteggere la popolazione, le infrastrutture, le case e le dighe. I nostri partner sanno esattamente cosa serve. Possono sicuramente sostenerci. Abbiamo bisogno di queste soluzioni. La vita deve essere protetta da questi non-umani di Mosca. Il consigliere del sindaco di Mariupol Pyotr Andryushchenko ha fatto sapere che la Russia ha bombardato la centrale idroelettrica del fiume Dnipro. La circolazione sul ponte è stata bloccata. Un missile avrebbe anche colpito un filobus pieno di operai: decine di persone sono rimaste ferite. Il capo del dipartimento di polizia di Zaporizhzhia Ivan Fedorov ha detto alla tv nazionale che «dalle 4 del mattino, i russi hanno colpito le infrastrutture civili, causando molti danni».
La centrale di Zaporizhzhia
ll Cremlino, dal canto suo, rivendica volentieri gli attacchi massicci compiuti contro l’Ucraina. Nell’ultima settimana sono stati ben 49 attacchi, anche con l’utilizzo di missili ipersonici Kinzhal, ha detto il ministro della Difesa di Mosca, che parla di «rappresaglia ai bombardamenti e ai tentativi di infiltrazione delle forze ucraine nel territorio russo». Ad essere colpiti in questi giorni in particolare, secondo Mosca, centri di comando, infrastrutture aeroportuali, depositi di droni aerei e marini, basi logistiche e centri di raccolta di «forze speciali e mercenari».
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