Chef Rubio e Alessandro Orsini indagati per diffamazione e incitamento alla discriminazione razziale
Chef Rubio, al secolo Gabriele Rubini, e il professor Alessandro Orsini sono indagati per diffamazione e per incitamento all’odio razziale. La comunità ebraica di Roma ha presentato due denunce-querele nei confronti del cuoco militante per la Palestina e del docente universitario in sociologia del terrorismo. Accusandoli di «plurime e reiterate condotte integranti i reati di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa». Oltre che di diffamazione aggravata dall’uso dei social network. Il rappresentante legale della comunità Victor Fadlun, con l’avvocato Roberto De Vita, ha anche chiesto alla polizia postale di rimuovere contenuti da Facebook, X e YouTube e di chiudere i profili del professore e dello chef.
La denuncia-querela della comunità ebraica
Il Messaggero spiega oggi che secondo la comunità ebraica di Roma «i loro messaggi ottengono migliaia di visualizzazioni e un altissimo numero di “repost” e citazioni» dei follower. Ad indagare a Roma è il pubblico ministero Erminio Amelio, che ha aperto due distinti fascicoli di reato. A breve partiranno gli accertamenti della polizia giudiziaria. Secondo la denuncia-querela Rubio e Orsini avrebbero contribuito a diffondere «manifestatamente discriminatorie nei confronti del popolo israeliano anche mediante la sovrapposizione-confusione tra concetti diversi (il governo israeliano, lo Stato di Israele, “l’amico ebreo”, il sionismo in generale), incoraggiando altresì la propaganda di pregiudizi antisemiti e la ripulsa violenta contro gli ebrei». In particolare Orsini l’8 ottobre, ovvero il giorno dopo l’attacco di Hamas, ha definito il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu «un terrorista di Stato».
Orsini, Netanyahu e Israele
Mentre secondo il prof Israele è «una delle dittature più brutali e razziste del mondo». Orsini si è rivolto direttamente al premier: «Caro Netanyahu, ma se tu massacri un popolo e i tuoi soldati stuprano le sue donne; e se nessuno ti punisce per i tuoi crimini contro l’umanità, ma cosa ti aspetti che accada se non una rivolta? Ma il cervello te lo sei bevuto tutto o è rimasto un brandello funzionante?». Secondo la comunità nel caso di Orsini «c’è un’opinione chiaramente animata da un pregiudizio antisemita nei confronti dello Stato di Israele. Ma, dopo il 7 ottobre, la reiterata e costante ripetizione di determinati pensieri, anche attraverso il sapiente accostamento di fatti non veri con fatti veri e di elementi travisati, mira a creare una vera e propria giustificazione delle operazioni terroristico-stragiste di Hamas».
Antisemitismo e razzismo
E lo fa «attribuendo agli israeliani e agli ebrei in quanto tali la responsabilità nella causazione degli eventi di tale gravità. Ed è bene notare e sottolineare come il professore Orsini compia questa operazione il 7 e l’8 ottobre, ben prima della reazione militare israeliana». Riguardo Rubio, invece, «tutti i commenti, soprattutto quelli successivi al 7 ottobre, sottolineano ed evidenziano il concetto di sionismo= terrorismo». Lo chef ha pubblicato lo slogan “Hamas = Resistenza” e questo status: «Le strade sono nostre, la Palestina tornerà libera e il sionismo verrà bandito dal mondo». Tre giorni dopo un altro status: Chiedere il cessate il fuoco a dei terroristi assetati di sangue è da co…ni naif. Chiedereste a una metastasi tumorale di non espandersi? No, appunto. La colonia d’insediamento illegale sionista va smantellata, i suoi sostenitori isolati e il sionismo bandito dal mondo».
Il coltello antisionista
Rubio ha anche pubblicato la foto e il video di un pugnale e la didascalia: «Coltello antisionista con manico in legno d’ulivo». A febbraio il legale della comunità ha presentato un’integrazione della denuncia. Definendo la frase «gravissima e pericolosissima», «che assume ulteriore e autonoma rilevanza in termini di pericolosità istigatoria oltre che discriminatoria per odio antisemita». Rubio attualmente è inseguito dai tribunali, che gli intimano di cancellare post razzisti. GoFundMe ha chiuso una sua raccolta fondi con l’accusa di finanziare il terrorismo. Di recente è stato anche fermato dalla polizia perché portava sacche di sangue a una manifestazione davanti all’ambasciata israeliana. Orsini è stato minacciato di querela anche dal conduttore David Parenzo per un tweet su Israele.
Leggi anche:
- Chef Rubio: «GoFundMe ha chiuso la mia raccolta fondi perché dice che finanzio il terrorismo»
- Chef Rubio deve cancellare i post antisemiti, la decisione del Tribunale di Roma: accolto il ricorso dell’associazione Setteottobre
- Roma, Chef Rubio fermato dalla polizia. Diretto a sit-in pro Palestina, con una tanica di sangue animale
- La rissa tra Alessandro Orsini e Guido Crosetto sui presunti soldati italiani a Costanza: «Fake news», «Mai scritto così»
- Quella volta che Elena Basile scivolò e cadde davanti ad Alessandro Orsini: «Io sono un lupo mannaro»
- Orsini e il tweet su Israele che fa arrabbiare anche Parenzo: «Ci vediamo in tribunale»