Decaro sotto attacco per la foto con i parenti di Antonio Capriati, lo scatto con nipote e sorella del boss che non è quella citata da Emiliano: chi sono
Mentre a Bari è arrivata la commissione del Viminale che dovrà valutare eventuali infiltrazioni mafiose all’interno dell’amministrazione comunale, le polemiche contro il sindaco Antonio Decaro sono riesplose dopo la pubblicazione di una foto da parte del Giornale e La Verità che ritraggono il primo cittadino barese assieme a una sorella del boss Antonio Capriati e una nipote. Quella foto però non ritrae la sorella del capo clan di cui aveva parlato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
L’aneddoto di Emiliano
Lo scorso 23 marzo, il governatore pugliese aveva raccontato un aneddoto di diversi anni fa, quando l’allora assessore Decaro sarebbe stato portato dal sindaco Emiliano a parlare con la sorella del boss Capriati alla quale lo avrebbe «affidato». Come ricorda La Gazzetta del Mezzogiorno, la donna protagonista della storia di Emiliano, che lo stesso Decaro ha parzialmente smentito, era Emanuella Capriati, detta «Zia Lina». La donna ha precedenti penali per furto ed è la madre di Francesco Annoscia, tra i condannati per l’omicidio di Michele Fazio. Era il 2001 quando il 16enne che viveva a Bari Vecchia rimase ucciso per sbaglio in una sparatoria. A casa di Emanuella Capriati si andò a rifugiare l’assassino e i suoi complici, dopo che avevano capito di aver colpito la persona sbagliata.
Chi sono le parenti del boss Capriati nella foto con Decaro
Le donne nella foto con Decaro al centro delle ultime polemiche sono altri parenti del boss Antonio Capriati. E con le sue vicende giudiziarie quei parenti non avrebbero mai avuto legami. Lo scatto era stato pubblicato sui social da Annalisa Milzi, la donna bionda alla sinistra di Decaro. Con lei c’è Lisetta Capriati, sorella del boss Antonio. Erano i giorni della festa di San Nicola nel 2023, quando Decaro quindi era già sindaco e non più assessore da tempo. Le due donne gestiscono un negozio di abbigliamento a Bari vecchia, poco distante dalla Cattedrale. A Repubblica, è la stessa Annalisa Milzi a difendersi: «Abbiamo una reputazione da rispettare, questo negozio è qui da 26 anni. Siamo finiti ovunque. Abbiamo scattato una foto con il sindaco prima della festa, è una persona gentile e ce l’ha concessa, non vedo cosa ci sia di male. Non abbiamo altri rapporti con lui. Fra i Capriati ci sono 11 figli, non si può fare di tutta l’erba un fascio».
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