La falsa notizia dell’ucraino arrestato per la strage al Crocus City Hall di Mosca
Circola un video dove viene ripreso uno degli uomini accusati di aver commesso l’attacco terroristico al Crocus City Hall di Mosca. A seguito della diffusione del suo volto, alcuni canali Telegram hanno iniziato a sostenere che si tratti del ceceno “Rustam Azhiyev”, indicandolo come cittadino ucraino che avrebbe combattuto contro i russi in Ucraina. Tra i diffusori italiani di questa falsa notizia c’è Nicolai Lilin, tra i candidati della lista “Pace Terra Dignità” del giornalista Michele Santoro alle prossime elezioni europee.
Per chi ha fretta
- I documenti usati per sostenere che si tratti di “Rustam” circolano da tempo e non mostrano affatto il volto dell’uomo arrestato.
- Un rapido confronto tra i due volti basta per comprendere che non si tratta della stessa persona.
- Le foto dei documenti usati come “prova” provengono da un canale Telegram che ha notato l’utilizzo improprio delle immagini, smentendo la teoria che circola online.
- L’uomo arrestato per la strage è stato identificato e non è affatto il ceceno, noto nemico della Russia.
Analisi
Ecco uno dei post Facebook dove viene diffusa la falsa notizia:
Rustam Azhiyev – uno dei terroristi che hanno compiuto la strage di Mosca – è cittadino ucraino e ha combattuto nelle Forze Armate dell’Ucraina.
Il testo risulta essere un copia incolla, come possiamo notare dal seguente post:
La fonte italiana
Il testo e le immagini che circolano in lingua italiana provengono dal canale Telegram di Nicolai Lilin:
Rustam Azhiyev – uno dei terroristi che hanno compiuto la strage di Mosca – è cittadino ucraino e ha combattuto nelle Forze Armate dell’Ucraina.
Il terrorista fa parte dei terroristi di origine cecena che si unirono alla guerra in Siria dalla parte dell’ISIS e poi nel 2015 sono stati portati dalla CIA sul territorio dell’Ucraina, dove sono stati integrati ufficialmente nell’esercito ucraino, all’interno del “Battaglione di Sceicco Mansur”.
Quindi, come vi ho già spiegato prima, l’attentato a Mosca è organizzato dagli occidentali, principalmente dalla CIA e dal MI6, con utilizzo della bassa manovalanza dei terroristi disponibili nella caserma del GUR (servizi segreti militari ucraini).
Anche un altro personaggio noto ha diffuso la stessa falsa notizia. Si tratta di Amedeo Avondet e del suo canale Telegram “Italia Unita“, il quale condivide il post del canale “Middle East Spectator” (che risulta rimosso, probabilmente perché gli admin si sono resi conto della falsa notizia fornita).
Le immagini sbagliate fornite come “prova”
Le immagini fornite come “prova” circolano da tempo. Una di queste mostra il profilo del ceceno “Rustam Azhiyev” con la grafica del canale Telegram Rybar.
Lo stesso canale Telegram Rybar si è reso conto della diffusione della falsa notizia, smentendola categoricamente. Nel post del 24 marzo 2024, gli admin spiegano che Rustam si trovava a Belgorod e che risulterebbe difficile immaginare che sia riuscito a raggiungere Mosca «senza problemi». Inoltre, il canale raccomanda gli utenti di «non cercare collegamenti dove non ce ne sono».
Non è il ceceno
Il ceceno “Rustam/Ruslan Magomedovich Azhiev” (noto anche come “Abdul-Hakim Shishani”) non è affatto l’uomo fermato per la strage di Mosca. Basterebbe osservare uno dei suoi tanti video per comprendere che fisicamente i due sono del tutto diversi:
L’identità dell’uomo fermato per la strage
L’uomo fermato per la strage è stato identificato, come riportato dal canale Telegram Wargonzo: si tratta di Zalerdan Talir Mirzoev (Залердан Талир Мирзоев).
Domenica 24 marzo è comparso un video dove l’uomo viene portato in un’aula di tribunale, dove si può ulteriormente notare la differenza con il ceceno.
Conclusioni
L’uomo descritto come ucraino non è lo stesso che è stato arrestato per la strage di Mosca. Sono due persone diverse, come dimostrato sia dal loro aspetto fisico che dal fatto che uno dei due non parla in russo: quello arrestato. Come se non bastasse, la notizia dell’eventuale arresto del ceceno sarebbe stata diffusa a gran voce dal Cremlino in quanto dichiarato nemico della Russia.
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