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La strigliata di Vendola a Emiliano, quella storia sulla sorella del boss che ha inguaiato Decaro: «Ha fatto un danno»

L'ex governatore pugliese prende le parti dell'attuale sindaco di Bari e critica il suo successore alla guida della Regione Puglia

Quell’aneddoto di Michele Emiliano è stato «iperbolico, è stata una memoria un po’ alterata quella che ha parlato in lui. Ha fatto un danno, ha sovrapposto un racconto alterato a tutta la città di Bari». C’è anche Nichi Vendola a condannare le parole del governatore pugliese, che aveva raccontato di aver «affidato» alla sorella del boss Antonio Capriati l’allora assessore di Bari Antonio Decaro. Una storia che lo stesso Emiliano ha poi provato a correggere, spiegando di essere stato frainteso. Lo aveva smentito poi Decaro, che ancora oggi ha raccontato un’altra versione dei fatti. E cioè che una decina di anni fa, Emiliano «col suo fare da magistrato» avrebbe fermato delle persone per strada Bari vecchia dicendo loro «lui sta con me, lasciatelo stare», mentre nel quartiere erano in corso i lavori per limitare il traffico particolarmente contestati da molti residenti. Se fossero o meno parenti del boss Capriati, Decaro ancora oggi non lo specifica.

A Un giorno da pecora su Radio1, l’ex governatore pugliese scarica letteralmente il suo successore. E commenta le polemiche in corso sulla decisione del Viminale di inviare una commissione per verificare eventuali infiltrazioni mafiose nell’amministrazione comunale barese: «Credo che il popolo di Bari abbia offerto una rappresentazione precisa del giudizio su questi ultimi 20 anni, in cui la città è stata radicalmente trasformata, con Decaro da sempre parte attiva nella lotta ai clan. La reazione del centrodestra e il tentativo di truccare la partita delle elezioni imponendo al ministro Piantedosi quella commissione ha generato tanta indignazione. Ma per abbracciare Decaro e non Emiliano. Per lui non ci sarebbe stata una reazione di questo tipo, le sue parole sono state scomposte e il suo stile sopra le righe».

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