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Il Consiglio Ue approva la revisione della Pac ma non frena le proteste degli agricoltori. Critiche anche dagli ambientalisti

Procede la corsa delle istituzioni europee per placare il malcontento del settore prima delle elezioni di giugno. Ad aprile il voto finale a Strasburgo

È arrivato il via libera anche dal Consiglio Ue alla revisione della Politica agricola comune (Pac) proposta a inizio anno dalla Commissione europea per placare la rivolta dei trattori. Oggi i rappresentanti dei 27 Paesi Ue si sono riuniti nel Comitato speciale agricoltura e hanno approvato le nuove regole che puntano a «ridurre gli oneri amministrativi» a carico delle aziende agricole e a dare «maggiore flessibilità» per quanto riguarda il rispetto dei vincoli ambientali. «Abbiamo ascoltato i nostri agricoltori e abbiamo intrapreso azioni rapide per rispondere alle loro preoccupazioni in un momento in cui si trovano ad affrontare numerose sfide», ha commentato David Clarinval, ministro belga dell’Agricoltura e presidente di turno del Consiglio Agrifish. La revisione della Pac, che rappresenta il principale strumento attraverso cui Bruxelles regola i sussidi destinati al settore, sta procedendo a ritmo spedito, probabilmente per evitare che il malcontento degli agricoltori si trascini fino alle elezioni europee di giugno. Ora che la proposta della Commissione ha ottenuto il via libera del Consiglio, la palla passa al Parlamento europeo, che ha utilizzato una procedura d’urgenza per accelerare l’iter legislativo. Salvo sorprese, l’approvazione finale del provvedimento dovrebbe avvenire durante la sessione plenaria di fine aprile, l’ultima prima dell’appuntamento elettorale.

Cosa prevede la revisione della Pac

La revisione della Politica agricola comune proposta da Ursula von der Leyen ammorbidisce di fatto i vincoli ambientali a cui sono sottoposti gli agricoltori attraverso esenzioni, deroghe e rinvii. Una delle principali novità riguarda le aziende agricole con meno di 10 ettari di terreno, che non saranno sottoposte a controlli e non potranno ricevere sanzioni. È stato confermato poi il rinvio sull’obbligo di lasciare almeno il 4% dei terreni a riposo. Una misura tra le più contestate della Pac, che avrebbe dovuto entrare in vigore a gennaio di quest’anno. Le modifiche approvate oggi dal Consiglio danno la possibilità inoltre agli Stati membri di concedere agli agricoltori deroghe temporanee mirate in caso di condizioni climatiche impreviste.

L’accoglienza tiepida di agricoltori e ong

Se l’obiettivo della revisione della Pac era andare incontro alle esigenze del settore, per ora la risposta è stata a dir poco tiepida. Proprio mentre il Consiglio Agrifish approvava la proposta della Commissione europea, per le strade di Bruxelles i trattori sono tornati a prendersi la scena, con proteste e presidi in diverse aree della città. A criticare la mossa delle istituzioni europee è anche una coalizione di 16 organizzazioni ambientaliste, tra cui il Wwf. «La Commissione europea ha ceduto alla falsa narrativa che oppone l’ambiente all’agricoltura», si legge in una lettera congiunta indirizzata a Ursula von der Leyen. Le misure proposte, attaccano le associazioni, «non faranno altro che compromettere proprio i posti di lavoro che la PAC dovrebbe sostenere a lungo termine».

Foto di copertina: EPA/Olivier Matthys | Una protesta degli agricoltori nel quartiere delle istituzioni europee a Bruxelles, in Belgio (26 marzo 2024)

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