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Francesca Fagnani e la puntata di Belve con Fedez: «Da Chiara Ferragni nessuna diffida, lui sarà collaborativo»

26 Marzo 2024 - 07:39 Redazione
francesca fagnani fedez chiara ferragni belve
francesca fagnani fedez chiara ferragni belve
La conduttrice torna martedì 2 aprile su Raidue

Francesca Fagnani torna martedì 2 aprile su Rai2 in prima serata con Belve. Ha chiamato così il programma perché «volevo rappresentare la donna in modo un po’ diverso, non solo vittima, ma anche rivendicativa. Belva per me è un complimento, significa essere ambiziosa, non gregaria», dice oggi al Corriere della Sera. E si prepara all’intervista a Fedez. Per la quale, dice, la trasmissione non ha ricevuto diffide. Intanto comincerà «da Matteo Salvini. Credo sia un gesto coraggioso da parte sua, fare un’intervista senza paracadute. Faccio fatica a portare i politici, ancor più quelli di sinistra che di destra. Finora è venuto solo Renzi, a sinistra».

La puntata più attesa

Ma la puntata più attesa è quella con Fedez. «Doveva essere mio ospite già la scorsa edizione, poi dopo i problemi sanremesi è stato bloccato e io dissi pubblicamente che non ero d’accordo con la Rai», dice la conduttrice. E sulla diffida di Chiara Ferragni riguardo la vita privata, fa sapere: «A noi non è arrivata nessuna diffida. Il focus dell’intervista non sarà il suo matrimonio. Io tratterò Fedez come tutti gli altri ospiti, cercando di tratteggiare un ritratto personale a 360 gradi, quindi certamente anche la vita privata. E sono sicura che Fedez sarà collaborativo». Mentre dei duelli che si scatenano durante le interviste dice: «Anche se risulto antipatica mi va bene, basta che ci sia un sentire, un’empatia. Mi preoccupano di più i silenzi e quando rispondono a monosillabi. Mi uccide la noia, non lo scontro».

Loredana Bertè

Fagnani aspetta anche Loredana Bertè: «Sì, sono felicissima. La corteggio da sempre. È la più grande rockstar, insieme alla Nannini. Mi piace molto come donna, ha tanti registri e ora poi si vuole più bene». E dice che tra i suoi maestri c’è Giovanni Minoli: «Ho iniziato con lui, è stato un grande maestro, i suoi faccia a faccia hanno avuto una grande influenza su di me. Mi ha insegnato a scrivere un’intervista». Ma anche Michele Santoro: «Sì, mi ha messo il mestiere nelle mani. Mi ha insegnato quello che c’è dietro la conduzione, che è molto più importante. Ricordo le riunioni fiume nelle redazioni con Michele: si sviscerava un argomento da tutti i punti di vista e mi ha insegnato ad avere sempre un pensiero laterale».

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