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Stop a sconti in fattura e cessione di tutti i crediti dei bonus edilizi. Il governo mette un freno al superbonus con un decreto legge

26 Marzo 2024 - 20:54 Alba Romano
Giorgetti: «Basta cessione anche dei crediti Ace, era la nuova truffa in corso»

Non saranno più commerciabili i crediti che derivano dai vari bonus edilizi ed energetici né più utilizzabili gli sconti in fattura ancora possibili dopo le varie modifiche alla legge sul superbonus. Il consiglio dei ministri ha varato la sera di mercoledì 26 marzo un decreto legge che ancora una volta tenta di mettere un tampone alla voragine creata ai conti pubblici italiani dal mercato di superbonus e bonus facciate.

Nella conferenza stampa seguita al consiglio dei ministri il titolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha spiegato: «Abbiamo eliminato anche la disposizione dell’istituto della remissione in bonus che avrebbe consentito fino ad ottobre 2024 la comunicazione di variazioni con piccole sanzioni». D’ora in avanti per i bonus edilizi ancora esistenti (il 110% non c’è più) si dovrà comunicare al ministero la procedura di inizio lavori con il piano di spesa previsto «anche per avere dati prima dell’emissione delle fatture, in modo da prevedere l’impatto sui conti pubblici» Giorgetti ha anche fatto inserire in decreto un altro parziale stop, prevedendo una «limitazione alla cessione credito Ace, istituto che oggi non esiste più essendo stato abolito dalla riforma fiscale. Ma sull’Ace abbiamo iniziato a notare utilizzo fraudolenta della cessione».

Giorgetti ha poi aggiunto che solo fra qualche giorno sarà noto l’impatto reale sui conti pubblici italiani dei vari bonus esistenti perché a fine mese si chiude «la finestra per la comunicazione di tutti i crediti al 31 dicembre 2023». Il ministro dell’Economia ha concluso: «Queste misure sono tese a chiudere definitivamente la eccessiva generosità di una misura che ha causato gravi problemi alla finanza pubblica». E su come la norma del superbonus sia nata e com’è proseguita, il ministro attacca: «Il fatto che introduciamo norme di monitoraggio testimonia che queste norme sono nate in modo scriteriato e hanno prodotto risultati devastanti per la finanza pubblica, l’ho detto dall’inizio, continuo a sostenerlo, qualcuno sorrideva sul mal di pancia, confermo che fa malissimo a me a tutti gli italiani».

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