Isis o Ucraina? Il fedelissimo di Putin gela i giornalisti sulla matrice della strage al Crocus – Il video
Isis o Ucraina? La domanda sulla matrice della strage al Crocus City Hall di Mosca di venerdì scorso suona surreale in Occidente, considerate le esplicite e ripetute rivendicazioni del gruppo Isis-K del feroce attacco costato la vita ad almeno 139 persone. Ma corre di bocca in bocca invece in Russia, complice lo sdoganamento (senza prove) della presunta «pista ucraina» sin dalle prime ore dopo l’attentato: da parte dei vertici di Mosca, così come sulle tv, sui giornali e sui canali social. Un giornalista l’ha rivolta direttamente questa mattina a uno degli uomini più potenti degli apparati russi, Nikolai Patrushev, fedelissimo del presidente Vladimir Putin. Quasi incredulo, il capo del Consiglio di Sicurezza nazionale russo ha risposto secco quanto ai suoi occhi ovvio: «L’Ucraina!». Il preludio di fatto all’esplicitazione delle accuse contro Kiev (ma anche Usa e Regno Unito) fatta poche ore dopo dal direttore dell’Fsb – i servizi di sicurezza interni russi – Alexander Bortnikov. Che ha ringhiato contro i suoi «omologhi» ucraini accusandoli di aver «addestrato i terroristi in Medio Oriente» e promesso che la Russia si vendicherà presto.
Leggi anche:
- Strage al Crocus, la Russia alza il tiro: «L’Ucraina ha addestrato i terroristi in Medio Oriente, ora la pagherà»
- Il giornalista della bufala dell’ucraino arrestato per la strage di Mosca: «Kiev è coinvolta, ci sono le prove»
- Strage al Crocus City Hall di Mosca, chi sono i quattro arrestati: le torture, le mutilazioni, le scariche elettriche