L’Anac boccia i lavori per la diga di Genova: a rischio l’opera più imponente (e più costosa) del Pnrr
Semaforo rosso dall’Anac per la nuova diga di Genova, una delle opere simbolo del Pnrr. L’Autorità nazionale anticorruzione ha bocciato il progetto individuando «sette profili critici». A riportare la notizia è il Sole 24 Ore, secondo cui la delibera del 20 marzo scorso potrebbe già essere stata trasmessa sia alla procura di Genova che alla Corte dei conti. Le contestazioni dell’Anac, in particolare, riguardano la mancata procedura di gara, l’inserimento della diga tra le opere beneficiarie dei fondi del Pnrr, alcuni rilievi «legati alla concatenazione degli eventi nel corso delle procedure di affidamento».
Il conflitto d’interessi
Ma anche l’ipotesi di un possibile conflitto di interessi dell’ingegnere Marco Rettinghieri, ex responsabile dell’attuazione del programma straordinario, tra cui è inserita anche la diga oggetto dell’appalto, e successivamente divenuto presidente del Cda di Webuild Italia spa», l’azienda vincitrice dell’appalto. Su quest’ultimo punto è arrivata la risposta della stazione appaltante, che ha respinto il presunto conflitto di interessi precisando che le funzioni di Rettinghieri «presso l’autorità portuale erano da tempo cessate all’atto dell’avvio della gara». Sul sito di Webuild, la nuova diga foranea di Genova è stata descritta come «un’opera al mondo per complessità, dimensioni e ricadute positive sulla città» ma anche come «il più grande intervento di sempre per il potenziamento della portualità italiana».
La diga più profonda d’Europa
Si tratta infatti della diga più profonda mai realizzata in Europa, che candiderebbe il capoluogo ligure a diventare uno dei più grandi hub logistici per il commercio del Vecchio Continente. Un eventuale stop ai lavori per la diga di Genova sarebbe clamoroso, se non altro perché con i suoi 1,3 miliardi di euro complessivi si tratta dell’opera più imponente e più costosa del Pnrr, il piano nazionale messo a punto dal governo italiano per spendere i finanziamenti europei del Recovery Fund.
Foto di copertina: Webuild Italia
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