«Non sono stato io»: ma la perizia dice che fu Emanuele Pozzolo a sparare a Capodanno
«Non sono stato io». Dal primo gennaio fino a pochi giorni fa il deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo ha ripetuto in tutte le interviste che non aveva premuto lui il grilletto della North American Arms LR22 che nella notte di Capodanno ha ferito Luca Campana a Rosazza in provincia di Biella. Oggi la perizia balistica di Raffaella Sorropago lo smentisce. A tenere in mano il revolver piccolo come un accendino con il tamburo aperto e pronto a sparare è stato proprio lui. Mentre le indagini successive della procuratrice Teresa Angela Camelio hanno appurato che il caposcorta Pablito Morello era lì mentre Andrea Delmastro non si trovava nella stanza della Pro Loco addobbata per il Veglione. Il risultato combacia con il test dello Stub, che aveva subito rilevato la positività di Pozzolo.
«Ha appoggiato il revolver sul tavolo»
La perizia era l’ultimo atto atteso dagli inquirenti prima di chiudere le indagini. La Repubblica racconta che l’analisi del tavolo prova la vicinanza del revolver. Questo significa che la ricostruzione fornita dal ferito Campana era la più vicina alla verità: «C’era Pozzolo che maneggiava l’arma. Al suo fianco Morello e poi io. Eravamo tutti molto vicini al tavolo. Ho visto a un certo punto Pozzolo aprire il tamburo, probabilmente per mostrare le cartucce». Pozzolo «ha appoggiato il revolver sul tavolo. Subito dopo è partito il colpo». Sul legno sono rimasti il segno del proiettile e la macchia della polvere da sparo. Due le ipotesi per spiegare il comportamento del deputato:
- Pozzolo stava maneggiando l’arma per metterla in sicurezza, smontandola;
- oppure la stava facendo vedere a chi era vicino a lui, ovvero il caposcorta Morello.
La convocazione
Quando è stato convocato in procura il deputato di FdI ha evitato di rispondere alla chiamata. Risulta indagato anche per porto abusivo d’armi. Nel frattempo ha fatto fare un’altra perizia a un suo consulente di parte: Pierpaolo Soldati. E quindi adesso che si conoscono tutte le carte in mano all’accusa, potrebbe finalmente presentarsi davanti ai magistrati. Sul revolver sono stati trovati in ogni caso tre profili genetici. Che appartengono a Pozzolo, a Pablito Morello e al figlio Maverick. All’epoca degli interrogatorio lo ha confermato anche un testimone: «Intorno a quel tavolo c’era un gruppetto di uomini. Maneggiavano tutti la pistola». Poi lo sparo. E oggi un deputato è nei guai.
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