Meloni: «Non ho condiviso le parole di Macron. Gliel’ho detto: “Occhio ai toni”»
«Non ho condiviso le parole di Macron, l’ho detto anche a lui. Si deve fare attenzione ai toni che si usano. Però non vuol dire che non si debba fare ciò che è giusto. E bisogna stare attenti a come certe cose vengono vendute, tra virgolette». Queste le parole della premier Giorgia Meloni a Fuori dal coro, in onda stasera su Rete4, in merito alla crisi in Ucraina: «Arrivo da un Consiglio Ue dove si parlava di protezione civile e mi ritrovo su diversi quotidiani che noi staremmo preparando l’Europa alla guerra, perché c’era un passaggio che diceva che bisogna mettere in cooperazione la risposta alla crisi ma si parlava di protezione civile». Anche gli USA non seguono il premier francese. Il portavoce del dipartimento di Stato Usa Matthew Miller rispondendo a una domanda sull’ipotesi evocata nei giorni scorsi dal presidente Emmanuel Macron di inviare truppe in Ucraina ha detto che gli Stati Uniti non manderanno alcuna unità.
Meloni: «Se non molliamo costringiamo Putin a trattare»
«Quello che Putin aveva in testa era una guerra lampo che gli avrebbe consentito di invadere l’Ucraina in qualche giorno. E se questo fosse accaduto, temo che non si sarebbe fermato. Chi cerca di aiutare l’Ucraina allontana la guerra rispetto alla possibilità che arrivi nel cuore d’Europa», ha dichiarato la premier su Rete4. «Lo abbiamo fermato lì. E secondo me – ha precisato – se non molliamo lo costringiamo anche a sedersi a un tavolo delle trattative per cercare una pace giusta, che è ovviamente l’obiettivo che abbiamo. Perché non è che ci divertiamo nell’attuale contesto. L’importante è che noi sappiamo qual è l’obiettivo che vogliamo». «Rispetto al tema dei rischi di una guerra mondiale, io rispedisco al mittente l’idea secondo cui chi cerca di aiutare l’Ucraina vuole la guerra e, quasi quasi, i russi che l’hanno invasa sono quelli che vogliono la pace – ha sottolineato Meloni -. Bisogna fare mezzo passo indietro: Putin ha invaso l’Ucraina dichiarando che vuole riportare la Russia alla sua grandezza di un tempo, che vuole ripristinare i confini storici della Russia. I confini storici della Russia ragionevolmente incorporano Ucraina, Moldova, Georgia, i Baltici, una parte della Finlandia, volendo anche la Polonia. Quando c’è stato il ritiro rovinoso da parte dell’Occidente dall’Afghanistan ed è stato dato un segnale oggettivamente di debolezza, Putin ha deciso che quello era il momento di tentare».
Meloni e l’attentato a Mosca
«Quello che è accaduto a Mosca – ha spiegato – è stato scioccante. Sono immagini che lei ricorderà abbiamo già visto in altri contesti. Io ero a Parigi quando ci fu un attentato analogo al Bataclan che fu anch’esso rivendicato dall’Isis. Chiaramente colpisce molto. A me ha colpito molto anche la dinamica: immaginare in una città blindata, in uno Stato che è coinvolto in un conflitto, quattro attentatori che entrano e uccidono decine di persone e si allontanano praticamente indisturbati, obiettivamente colpisce».
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