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Svezia, 82 studenti sospesi per aver usato l’Intelligenza Artificiale durante gli esami: «Proibirla è assurdo, servono regole»

27 Marzo 2024 - 10:56 Ugo Milano
Secondo il sindacato software come ChatGPT non dovrebbero essere vietati negli atenei

Sono 221 i casi di sospetto plagio legati all’intelligenza artificiale segnalati dalle università svedesi nel 2023. A riportare i dati è l’autorità nazionale per l’istruzione superiore. Gli studenti però protestano: «Proibire l’intelligenza artificiale sarebbe assurdo», ha dichiarato a Sveriges Radio Jacob Farnert, presidente dell’Unione nazionale svedese degli studenti. Secondo Farnert, l’intelligenza artificiale non dovrebbe essere vietata negli atenei. Anzi, ha tutte le carte in regola per essere uno strumento tecnologico in grado di aiutare gli studenti a imparare di più. «Per noi studenti è molto importante che le università ci diano direttive chiare su cosa ci viene richiesto durante un esame. Se si può usare ChatGPT ed eventualmente in che modo è lecito usarlo», ha aggiunto il rappresentante degli studenti.

La protesta

Nel 2023, in Svezia sono stati sospesi 82 studenti per uso illecito di software di intelligenza artificiale in esami universitari. Una pena molto severa, che può portare anche a grosse ripercussioni economiche: «Non vogliamo che decisioni di questo tipo vengano prese a cuor leggero, soprattutto quando le regole per gli esami sono poco chiare». Uno degli accorgimenti a cui stanno pensando gli atenei svedesi è l’introduzione di esami orali, che ad oggi sono una rarità nel Paese scandinavo, ma potrebbero permettere di ovviare al problema. «Alcune università – aggiunge Farnert – vogliono che gli studenti utilizzino ChatGPT e magari modificano la prova per aggiungere elementi di riflessione personale o domande più filosofiche a cui l’IA non può rispondere». In ogni caso, puntualizza il rappresentante degli studenti, l’intelligenza artificiale avrà un ruolo fondamentale in molti posti di lavoro. Di conseguenza, è necessario imparare a usarla già durante l’università.

Foto di copertina: UNSPLASH/Tamarcus Brown

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