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Antonio Ricci sui segreti di Mediaset, il mistero di Barbara D’Urso, la fiction turca che piace e non costa, gli aspiranti suicidi a Striscia

A Pier Silvio Berlusconi, il padre del tg satirico lancia una provocazione: «Se mi mollasse le tre reti per sei mesi, io farei una rivoluzione»

C’è stato un periodo in cui la redazione di Striscia la notizia è stata bersagliata dalle telefonate di aspiranti suicidi. Tutta colpa di un numero di telefono che, racconta Antonio Ricci intervistato da Claudio Plazzotta su Italia oggi, era stato messo a disposizione dei telespettatori per le segnalazioni. Per anni il tg satirico ha sempre cercato di avere un canale diretto con il pubblico, provando a stare al passo con le tecnologie: dalle lettere, ai fax, passando per un primo sito web sperimentale e quindi un indirizzo email. Finché però è sorto un problema: «Molto spesso ci chiamavano al telefono persone strane, minacciando il suicidio – ricorda Ricci – magari volevano l’intervento del Gabibbo, di Capitan Ventosa o di Staffelli». Per evitare le emulazioni, nulla è stato mai mandato in onda. Anche perché ogni caso veniva verificato con le forze dell’ordine: «Poi però a un certo punto eravamo sommersi da chiamate di questo tipo…». A quel punto è stato inevitabile fare una sola cosa: «Abbiamo eliminato il numero di telefono. Se devi scrivere una manicai di suicidio via mail devi pensare, poi magari nessuno ti risponde». Ed è così che quelle minacce di suicidio «sono crollate».

Il silenzio di Barbara D’Urso

Tra le poche cose che Ricci sembra non spiegarsi è il silenzio di Barbara D’Urso dopo l’uscita turbolente da Mediaset. «La conosco da quando faceva Stryx nel 1978 con Enzo Trapani – ammette Ricci – Secondo me lei è una risorsa, sa fare tutto, tocca tutti i registri. Non so cosa sia successo. Mi aveva promesso che a gennaio avrebbe vuotato il sacco, ma non lo ha fatto. Però qualcosa deve essere successo».

La provocazione a Pier Silvio Berlusconi

Ricci non risparmia commenti e critiche sulla Tv di oggi, senza tralasciare Mediaset e le scelte fatte finora da Pier Silvio Berlusconi. A lui Ricci lancia una provocazione, consapevole che non potrà mai essere raccolta: «Se Pier Silvio Berlusconi mi mollasse tutte le tre reti per sei mesi, io farei una rivoluzione, con programmi completamente diversi. Ma ho una certezza…». Se Ricci fosse accontentato, conosce già quale sarebbe l’esito: «Lo manderei in rovina».

Un po’ di rimpianto per il passato di Mediaset emerge quando Ricci dice che una volta «aveva i grandi varietà. Ora il sabato sera spetta alla De Filippi. Ecco mi piacerebbe provare con i grandi verità, e poi butterei un occhio alle fiction, anche se Mediaset preferisce avere le serie turche, che costano poco e fanno buoni ascolti. Ma lo so, per i varietà e le fiction ci vogliono un sacco di soldi». E contro la Rai finanziata anche dal canone, spiega Ricci, la gara rischia di essere impari. In fondo a lui com’è oggi l’offerta Mediaset pare non dispiacere: «Perché so che risponde a un progetto con i piedi per terra. Magari da fuori non si capisce, ma a Mediaset non si cappotta, i conti tornano. Ed è quello che conta in un’azienda privata. Anche se io sono convinto che si possa fare meglio».

Le sperimentazioni

Il padre di Striscia la notizia rivendica di non smettere di sperimentare, mentre «gli altri vanno tutti sul sicuro». Anzi vorrebbe ancora di più dare spazio a volti nuovi, così come faceva dai tempi di Drive in. Di certo oggi chi conduce Striscia conosce una dura verità: «Striscia non consente a nessun presentatore di vivere da star grazie ai compensi: le conduzioni durano poco, quindi è una sorta di stipendio integrativo. E quando i conduttori se ne vanno non è perché li abbiamo bocciati, ma perché hanno altri lavori da fare».

Amadeus e Sanremo

Ricci riconosce ad Amadeus il merito di aver scelto le canzoni che riescono ad avere successo anche oltre Sanremo. Cosa che per altri festival non accade. «E poi è un animale autoironico, non si indispettisce mai, cosa che invece ci farebbe gioire. Inoltre – graffia Ricci – può contare su un parterre di giornalisti che a Sanremo non dà mai fastidio, pena l’estromissione dal cerchio magico». Sui possibili successori di Amadeus a Sanremo, Ricci ha solo buone parole per Paolo Bonolis e Gerry Scotti.

Il segreto su Paperissima

In particolare su Scotti, suo salvatore in diverse occasioni: «Tutte le tv lo vorrebbero avere, non si nega, lui fa quello che gli chiedi e te lo porta sempre a casa. Poi è chiaro che non tutte possono essere trasmissioni di punta. Ma, lo dico chiaramente, io quando sono in difficoltà lo chiamo». E poi rivela un dettaglio sconosciuto al pubblico che oltre Striscia segue da decenni anche Paperissima: «Confesso un segreto – dice Ricci – le voci dei filmati di Paperissima non sono state registrate quando lui, tanti anni fa, la conduceva. No, lui viene adesso a registrare, sono attuali, non è repertorio».

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