Flavio Briatore e l’operazione al cuore: cos’è il tumore cardiaco primitivo benigno
L’imprenditore Flavio Briatore ha subito un’operazione al cuore. Come ha spiegato lui stesso, durante un controllo di routine al San Raffaele i medici hanno trovato «un tumore benigno» nell’organo. Ha quindi subito «un intervento mininvasivo, usando una tecnica endoscopica». E ha ricordato di aver fatto un controllo due anni fa: «Facciamo il check tutti gli anni. Io l’ho fatto due anni fa, questo tumore benigno non c’era e quest’anno invece c’era. Per cui non dobbiamo trascurarci, la prevenzione è fondamentale». Si tratta della seconda volta che Briatore si trova in questa situazione: anche nel 2006 aveva scoperto un tumore dopo un controllo di routine. Allora era maligno e aveva attaccato un rene.
Molto raro
Il Corriere della Sera fa sapere oggi che il tumore benigno che ha colpito Briatore è molto raro. Tanto che soltanto due casi si sono verificati negli ultimi 17 anni e questo tipo di neoplasia rappresenta lo 0,02% di tutti i tumori nell’uomo. Ha scelto di fare subito l’intervento. I tumori cardiaci primitivi sono rari e hanno di solito un’incidenza di uno su duemila casi. La maggior parte è benigna. Ma qualora interferiscano con la funzionalità cardiaca possono diventare comunque mortali. I tumori primitivi, come quelli metastatici, si possono sviluppare nell’endocardio (ovvero nella cavità del cuore) o nel miocardio. Ma anche nelle valvole o nel pericardio (il sacco che circonda il cuore). Possono arrivare a bloccare il flusso di sangue o causare la formazione di coaguli che finiscono per trasformarsi in emboli. E naturalmente causare insufficienza cardiaca o aritmie. I sintomi sono dolore toracico e insufficienza cardiaca.
Mixoma, rabodmioma, fibroma
Il più diffuso tra i tumori cardiaci primitivi benigni è il mixoma. Di solito si sviluppa nell’atrio sinistro. La causa sono le cellule embrionali localizzate nel rivestimento delle pareti del cuore. La forma più comune in neonati e bambini è invece il rabodmioma. Di solito questo tipo di tumore si sviluppa in gruppi che nascono direttamente dalle cellule del muscolo cardiaco e crescono all’interno della parete. Compaiono nella prima infanzia e nell’adolescenza, spesso insieme alla sclerosi tuberosa. Un altro tipo di tumori primitivi benigni sono i fibromi. Anche questi sono più comuni nei neonati e nei bambini. Si presentano come tumore isolato, crescono più di frequente all’interno del muscolo cardiaco e si sviluppano dalle cellule del tessuto fibroso del cuore.
80-20
La percentuale di distribuzione tra tumori benigni e maligni del cuore è 80%-20%. I sintomi sono insufficienza cardiaca, aritmie e ipotensione. Altri sintomi meno specifici sono febbre, affaticamento (letargia), dolore articolare e puntini rossi sulla cute (petecchie). Nei malati si osservano anche i cosiddetti soffi cardiaci, provocati dal flusso del sangue verso il cuore. La diagnosi si effettua con ecocardiogramma, tomografia computerizzata (TC) e/o risonanza magnetica per immagini (RMI). La Tc e la RMI consentono anche di distinguere tra benigni e maligni. Di solito la biopsia non si effettua perché può essere pericolosa per il paziente. L’intervento che ha subito Briatore di solito è risolutivo. Ma se il tumore interessa un’ampia parte del cuore l’operazione può diventare irrealizzabile.
I tumori maligni
I tumori maligni del cuore sono invece sarcoma, mesotelioma e linfoma. Il sarcoma si sviluppa nei vasi sanguigni, nei nervi, nelle ossa, nei muscoli o nella cartilagine. Se partono dagli atri del cuore bloccano il flusso sanguigno. Alcuni di questi possono diffondersi ai polmonio. Il mesotelioma si sviluppa nel pericardio quando attacca il cuore e nella pleura se colpisce i polmoni. Quello di tipo pericardico può arrivare alla colonna vertebrale e al cervello. Infine, il linfoma colpisce i linfociti e si sviluppa nei linfonodi, nella milza o nel midollo osseo. È estremamente raro, di solito colpisce i malati di Aids e cresce in modo molto rapido. Infine, i tumori cardiaci metastatici hanno origine in polmoni, mammelle, reni, sangue o cute, e in seguito si estendono (metastatizzano) al cuore. La loro natura è sempre maligna. I tumori cardiaci metastatici sono 30-40 volte più comuni di quelli primitivi.
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