Bologna, il rave party dei collettivi nella caserma di Stamoto: «Ci opponiamo alla repressione»
È finito soltanto la sera di Pasqua il rave party dei collettivi bolognesi nell’area della caserma abbandonata Stamoto. Balli e musica a tutto volume sono andati avanti per due giorni. Quasi 400 i partecipanti che se ne sono andati tra ieri sera e stamattina. Nonostante l’intervento delle forze dell’ordine gli attivisti sono riusciti lo stesso a entrare nello stabile. Durante la notte diversi residenti hanno avvertito forti rumori. Dalle finestre sono stati anche lanciati dei mobili. I vigili del fuoco sono dovuti intervenire per spegnere dei piccoli incendi. Alcune parti della struttura sono fatiscenti, a rischio crollo e con la presenza di amianto. Nei giorni scorsi si è registrata anche l’aggressione ad una barista di un esercizio attiguo l’ex caserma. Il pattugliamento della Celere ha impedito la presenza di migliaia di persone. Gli organizzatori hanno annunciato il rave per opporsi alla «repressione che vorrebbe impedire di incontrarci liberamente e di costruire progetti collettivi dal basso». Passando dai binari, dai cortili e da proprietà private alcune centinaia di giovani erano riusciti a occupare l’area evitando i controlli delle forze dell’ordine.
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