Il Cremlino vuole arrestare il capo degli 007 di Kiev, i sospetti russi sulla strage di Mosca dopo le minacce ucraine sul ponte di Kerch
La Russia è pronta a citare in giudizio l’Ucraina di fronte alle Corti Internazionali per gli attacchi terroristici avvenuti sul suolo russo nei quali Kiev sarebbe coinvolta. La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha fatto sapere che Mosca sta preparando i documenti, che non riguardano l’attacco al Crocus City Hall, ancora in fase di investigazione. Già nella giornata di ieri, Mosca aveva chiesto all’Ucraina l’estradizione di tutti cittadini ucraini che sarebbero coinvolti in attacchi terroristici in Russia. Tra questi c’è Vasiily Malyuk, dal 2023 capo dei servizi di sicurezza dell’Ucraina Sbu. Malyuk ha rivelato dettagli noti a Kiev su diversi attacchi avvenuti entro i confini russi. Tra questi quello al ponte di Kerch messo in atto dall’Ucraina, quello che ha portato alla morte di Daria Dugina e quello che ucciso Vladlen Tatarsky. «Ufficialmente non lo ammetteremo», ha dichiarato Malyk al Kyiv Post. «Ma allo stesso tempo posso offrire alcuni dettagli».
Licenza di uccidere
In una lunga intervista pubblicata il 27 marzo, Malyuk spiega che i servizi di sicurezza ucraini, in presenza di determinate condizioni, possono ottenere il mandato di uccidere persone che – secondo autorità nazionali ucraine ed estere, le quali devono provare quanto sostengono – hanno pianificato e portato a termine l’uccisione di cittadini ucraini. Tra questi c’è appunto Tatarsky, che aveva combattuto contro l’Ucraina dal 2014 al 2016 e aveva più volte invocato l’eliminazione dell’Ucraina come nazione, se necessario mettendo in atto un genocidio. Una statuetta piena di esplosivo ha ucciso Tatarsky in un caffè di San Pietroburgo il 2 aprile 2023. Gli agenti hanno ingannato un’intermediaria, una giovane donna, facendogli consegnare la statua a Tatarsky, ha detto Malyuk.
Il tentato omicidio di Aleksandr Dugin
Uccisione di cui la Sbu non si assume la responsabilità, ma che secondo Malyuk era «meritata». La donna, Darya Trepova, si trova in carcere in Russia e sconta una pena di 27 anni nonostante sostenga di essere stata ingannata. Malyuk ha detto che uno dei tentativi di omicidio di più alto profilo è stato contro il filosofo politico russo e stretto alleato di Vladimir Putin, Aleksandr Dugin. Fallì quando il propagandista del Cremlino scambiò l’auto con quella della figlia il 20 agosto 2022, che rimase uccisa in una bomba piazzata dagli agenti. Il capo della Sbu ha anche spiegato che da mesi l’Ucraina lancia droni kamikaze contro le raffinerie di petrolio russe. E la Russia sta accusando il colpo delle 15 che sono state colpite, con un calo della produzione del 12% e un bando delle esportazioni in vigore dall’1 marzo.
Gli «auguri» sul ponte di Kerch
Un attacco potrebbe essere sferrato nuovamente anche al ponte di Kerch, che connette la terraferma russa con la penisola di Crimea, già danneggiato da un’autobomba di Kiev l’8 ottobre 2022 e mai riparato del tutto. «Quando finiranno di ripararlo, gli manderemo un altro biglietto di auguri», ha dichiarato Malyuk. Le dichiarazioni di Malyuk non hanno invece riguardato l’attacco al Crocus City Hall, dove lo scorso gennaio terroristi islamisti dell’Isis-K hanno aperto il fuoco uccidendo almeno 139 persone. L’atto è stato più volte rivendicato dal gruppo islamista, ma Mosca continua a sostenere di aver le prove che dietro alla strage vi sia Kiev, accusata di aver agevolato i terroristi.
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