In Evidenza Governo MeloniRussiaSiria
POLITICACentrodestraDaniela SantanchèGoverno MeloniMatteo SalviniVideo

Tempi rapidi e pochi rischi, la maggioranza accelera per votare subito (e respingere) le sfiducie a Santanché e Salvini – Il punto politico

03 Aprile 2024 - 17:31 Sara Menafra
Due mozioni in poche ore. Non si temono incidenti ma i riflettori sono puntati sulle crepe nell'immagine del governo

La giornata politica di oggi e quella di domani mattina sono concentrate – al di là delle votazioni in aula su altri temi – sulla votazione di due mozioni di sfiducia. Entrambe hanno poche possibilità di essere approvate ma, nelle intenzioni dell’opposizione, hanno l’obiettivo di stressare i punti deboli della maggioranza. Che però si è mostrata compatta al punto di scegliere di accorciare i tempi, invece di allungarli come si aspettava qualcuno. La prima mozione in votazione, il cui risultato potrebbe arrivare già stasera, è quella indirizzata a Matteo Salvini, sul banco degli imputati per l’accordo che lega, o legava, il suo partito a Russia Unita, la creatura di Vladimir Putin. Ieri, il Carroccio ha diffuso una nota in cui si spiega: “La guerra ha totalmente cambiato i giudizi e i rapporti politici con la Russia, che prima dell’invasione era un importante interlocutore di tutti i governi italiani. Come già ribadito, i propositi di collaborazione puramente politica del 2017 tra la Lega e Russia Unita non hanno più valore dopo l’invasione dell’Ucraina”. Secondo l’opposizione, e in particolare Azione di Carlo Calenda, non basta una nota a disdettare quella intesa. L’altra mozione di sfiducia, in votazione domani ma discussa oggi, riguarda Daniela Santanché: già indagata per reati fiscali nel caso Visibilia, ora è iscritta al registro degli indagati anche per la presunta truffa dei fondi Covid nei confronti dell’Inps per un’altra azienda. Un’accusa inaccettabile per un ministro, dice il Movimento cinque stelle. Su questa seconda mozione, però, l’opposizione è divisa: Italia Viva voterà contro perché, dice, non basta l’iscrizione al registro degli indagati per schierarsi.

Leggi anche:

Articoli di POLITICA più letti