Ponte sullo Stretto, Salvini conferma gli espropri delle case ma promette «assistenza per due mesi» ai cittadini interessati
«Non abbandoniamo la nostra casa». Fanno rumore le proteste dei proprietari di alcune delle circa 450 abitazioni – 300 in Sicilia e 150 in Calabria – che hanno visto la loro dimora apparire nella lista degli edifici da demolire. Questa mattina, 3 aprile, è stata pubblicata la lista completa delle aree da sgomberare per far partire i cantieri del Ponte sullo Stretto di Messina. Contro le procedure di esproprio, a cui seguiranno i lavori di demolizione e bonifica dei terreni, i proprietari potranno contrapporre le proprie osservazioni. E durante l’odierno question time alla Camera, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini prova a rassicurare i cittadini che hanno dei beni immobili nell’area interessata: «La società Stretto di Messina ha aperto sportelli informativi sia a Messina che a Villa San Giovanni e, a decorrere dell’8 aprile e per la durata di due mesi, fornirà supporto e assistenza». Poi, il 16 aprile alle ore 11, «è stata convocata la conferenza dei servizi», aggiunge il segretario della Lega. Che chiosa: «È la risposta che dobbiamo a milioni di siciliani, dopo 50 anni di mancate promesse».
Le critiche dell’opposizione
Contro gli espropri – e in molti casi anche contro la realizzazione della grande opera – si muove parte dell’opposizione. Il leader di Alleanza verdi sinistra, Angelo Bonelli, con una nota, risponde a distanza al ministro: «Salvini ha confermato che per un anno il ministero dei Trasporti e delle infrastrutture non ha esercitato nessun controllo sugli atti della società Stretto di Messina. Il suo decreto infatti ha la firma del 2 febbraio. Dovrebbe dire agli italiani la ragione per la quale ha atteso quasi un anno prima di esercitare questo controllo e dovrebbe spiegare anche la ragione per la quale la società Stretto di Messina ancora oggi nega gli atti aggiuntivi e gli atti negoziali tra la società Stretto di Messina e il Consorzio Eurolink. Perché atti negoziali tra due società che dovranno gestire 14 miliardi di soldi pubblici sono un fatto privato?». Sul tema degli espropri, Bonelli riprende la sua interrogazione al question time: «Abbiamo chiesto a Salvini se è questo il futuro che immagina per la Sicilia: espropri in assenza di un progetto definitivo in una regione in cui per andare da Siracusa a Trapani si impiegano 12 ore e 5 cambi».
Troppa fretta?
Sull’assenza del progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto si concentra anche il Movimento 5 stelle. In un comunicato, la deputata Daniela Morfino afferma: «Ha del ridicolo la disinvoltura con la quale si stanno muovendo tanto il governo tanto la società “Stretto di Messina Spa” sul tema degli espropri. Il progetto aggiornato ha appiccicate sopra 68 osservazioni del comitato scientifico, la valutazione d’impatto ambientale non è stata fatta e di conseguenza il progetto esecutivo non c’è. Quindi di preciso di cosa parliamo? L’impressione è che pur di aprire il cantiere quest’estate, Salvini stia tirando dritto facendo finta di non vedere le varie falle ancora da tappare nell’intera operazione. Ovviamente tutto questo calpestando ogni diritto dei cittadini, che disperati giustamente protestano». Lo definisce «Ponte elettorale» la senatrice di Alleanza verdi sinistra, Aurora Floridia: «Il dato certo e incontrovertibile è che la procedura degli espropri, avviati dalla società “Stretto di Messina Spa”, metterà in ginocchio tante famiglie. Una forzatura, visto che manca ancora il progetto esecutivo e manca anche la Valutazione di impatto ambientale».
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