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Lite tra Del Debbio e Baby Touché, il trapper: «Mi hanno pagato, ho preso più soldi del conduttore in un mese» – Il video

05 Aprile 2024 - 17:15 Ugo Milano
Il 21enne di Padova Mohamed Amine Amagour è stato protagonista di uno scontro a Dritto e Rovescio, su Rete4, e ha dovuto lasciare lo studio

Si era conclusa con la sua uscita dallo studio la lite con Paolo Del Debbio durante la trasmissione di Rete4 Dritto e rovescio. Baby Touché, nome d’arte del 21enne Mohamed Amine Amagour, padovano di origini marocchine, si era beccato con il pubblico in studio e con gli altri ospiti, era stato sgridato e invitato alla calma dagli assistenti di regia e dal conduttore stesso, che chiedeva rispetto per sé e per gli spettatori. Dopo minuti di tensione, applausi di scherno, mezze frasi e toni minacciosi, il trapper si era alzato nuovamente in piedi con fare aggressivo. A quel punto Del Debbio gli si era avvicinato per farlo sedere. «Non toccarmi zio, non toccarmi, non passiamo a queste cose. Torna al tuo posto e io torno al mio», gli aveva risposto il 21enne. «Il mio posto è ovunque», la replica spazientita del conduttore. «E allora anche il mio, altrimenti me ne vado». Del Debbio non se l’è fatto ripetere due volte, lo ha invitato a lasciare lo studio e alle resistenze del giovane ha chiesto l’intervento della sicurezza. Poi le scuse al pubblico a casa: «Chiedo veramente scusa ai telespettatori, oggi abbiamo raggiunto un livello di una bassezza totale. Mi scuso di aver invitato personaggi di questo tipo. Con questa arroganza, con questo modo di fare così becero». Nel frattempo Baby Touché, indagato per detenzione abusiva di armi ed esplosivi e con due fogli di via da Vicenza e Venezia, lasciava lo studio minacciando un altro ospite: «Vuoi fare a botte con me?». A distanza di qualche ora, è stato di nuovo il trapper a tornare sulla vicenda, con una storia su Instagram. «Siete tutti uguali, avevate la possibilità di capire il motivo per il quale la nostra generazione è arrabbiata ma no, cercate sempre il modo di fare uscire il male che c’è in me per strumentalizzarmi», scrive rivolto a chi lo ha invitato in trasmissione, nel segmento dedicato alla musica di artisti giovanissimi e degli episodi di microcriminalità, «sono la prima persona che è stata pagata in quello studio, ho preso più soldi di quanti ne prende il conduttore in un mese, non mi ha invitato lui ma la direttrice di Mediaset. Non vedo l’ora di venire ripagato per ascoltare dei frustrati parlare di me».

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