Pozzolo insiste sullo sparo di Capodanno: «Non è partito dalla mia mano. Perché lo stub solo su di me?»
Nonostante la chiusura delle indagini preliminari comunicata oggi ad Emanuele Pozzolo, il deputato di FdI continua a negare che il colpo partito la notte di Capodanno a Rosazza, nel Biellese, che ferì il 31enne Luca Campana, sia partito dalla sua mano. «Continuo a dire semplicemente una cosa, come ho detto fin dal primo momento in cui ho rilasciato dichiarazioni spontanee, che non era un atto obbligatorio, e fin dal momento in cui io mi sono sottoposto all’esame dello Stub e non ero obbligato a farlo. Dico solo che quel colpo non è partito dalla mia mano. Facile, veloce e frettoloso tutto il resto, secondo me», ha affermato, nonostante rimanga l’unico indagato per la vicenda.
Le indagini
A Pozzolo vengono contestati diversi reati: lesioni colpose, porto illegale di arma da fuoco e di munizionamento in luogo pubblico o aperto al pubblico, omessa custodia di armi e accensioni esplosioni pericolose. «Ho avuto modo di leggere dai giornali, naturalmente – prosegue Pozzolo – dopo il comunicato stampa che premurosamente la procura di Biella ha fornito con una velocità molto rapida “per motivi di interesse pubblico”. A me rimane però questa domanda di fondo: loro si riferiscono allo Stub fatto su di me. Io mi chiedo: se fossi stato io a sparare quella sera, cosa che ho negato fin dal primo momento, come mai mi sarei sottoposto allo stub? Perché – conclude – è stato fatto solo su di me, quando ho dichiarato che il colpo non è partito dalla mia mano?».