La preoccupazione a New York sul prossimo terremoto, che cosa rischia la città con una scossa più forte
Dopo la scossa di terremoto che colpito vicino a New York, cresce la preoccupazione su quanto davvero sia pronto il sistema di emergenza locale ad affrontare un sisma di entità maggiore. Il terremoto dello scorso venerdì è stato di magnitudo 4.8. Ma come riporta il New York Times, non si può escludere che la stessa zona possa essere colpita da un sisma di magnitudo superiore a 5. L’ultima volta è successo nel 1700 e sono eventi che possono arrivare ogni poche centinaia di anni. Nel 2008, il Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University ha scoperto che la zona di New York è più a rischio sismico di quanto si credesse in precedenza.
Per quanto sia impossibile prevedere quando e quanto forte arriverà la prossima scossa, il ricercatore dell’Us Geologica Survey, Kishor S. Jaiswal, spiega che se dovesse arrivare una scossa più forte rispetto a quella di venerdì scorso «sarebbe una storia diversa». Le previsioni del sistema di emergenza della città di New York indicano che un terremoto più forte poterebbe provocare almeno decine di feriti e danni per miliardi di dollari. Dopo la scossa di magnitudo 4.8, sono seguite altri 29 di assestamento secondo l’Usgs che sono andate avanti per 24 ore, fino a un’altra di magnitudo 3.8. Le segnalazioni di danni o feriti sono state poche. Sono stati comunque ispezionati ponti e binari, oltre agli edifici pubblici, con l’avvertimento alla popolazione a tenersi pronti per altre scosse di assestamento nei giorni successivi.
Certo scosse come quella dello scorso venerdì sono considerati eventi «rari, ma non impossibili» vicino a New York, secondo la professoressa di Scienze della Terra al Dartmouth College, Leslie Sonder. La docente spiega che l’effetto di un terremoto dipenderà dalla posizione dell’epicentro, dalla profondità del terremoto e da come sono stati costruiti gli edifici nella zona. «È davvero difficile prevedere se un edificio subito danni con una magnitudo 5, o se ne subirà con sette o otto». Secondo gli esperti, spiega ancora il New York Times, gli edifici della città potrebbero essere vulnerabili ai terremoti. Fatta eccezione però per quelli più recenti o ristrutturati da poco. «Si dice che “i terremoti non uccidono le persone, sono gli edifici”», spiega Jeffrey Schlegelmilch, direttore del Centro nazionale per la preparazione ai disastri della Columbia Climate School. «Ecco perché è così importante avere queste cose in atto».
Il terremoto più significativo a New York City si è verificato nel 1884, con una magnitudo di 5.2 e con epicentro al largo di Coney Island. Il terremoto è stato circa quattro volte più forte di quello di venerdì e il suo epicentro era decine di chilometri più vicino alla città. Mentre l’epicentro di venerdì era nel New Jersey, a circa 64 chilometri a ovest di New York City. Se un terremoto simile a quello del 1884 colpisse oggi la città, i funzionari stimano che «causerebbe potenzialmente 4,7 miliardi di dollari di danni a edifici, trasporti e servizi pubblici», lascerebbe 100 edifici distrutti e 2.000 persone senza riparo. I vecchi edifici in mattoni, gli edifici con vetrine al piano terra e gli edifici con strutture in cemento «fragili» sono i più suscettibili a crepe e danni, ha affermato Abi Aghayere, professore di ingegneria strutturale forense alla Drexel University. I codici di costruzione per la sicurezza antisismica sono emersi intorno agli anni ’30 e molte grandi città hanno anche afforzato i loro codici negli ultimi anni per aiutare le loro infrastrutture a resistere a forti scosse. Ad esempio, l’Autorità Portuale di New York e New Jersey a Midtown ha speso più di 50 milioni di dollari più di 15 anni fa per ammodernare il terminal degli autobus per resistere ai danni causati da un evento sismico.