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Gli animali in ufficio aumentano la serenità dei dipendenti e la produttività. Ma solo il 10% delle aziende li accetta

La ricerca: le iniziative «pet-friendly» stanno iniziando a diffondersi con crescente frequenza.

Gattini e cagnolini non sono solo simpatiche compagnie, ma anche un incentivo alla produttività. Secondo una ricerca condotta da Swg e commissionata dal Gruppo Mars, due terzi dei proprietari di animali domestici vorrebbero la possibilità di portare il loro amico a quattro zampe in ufficio. Il 50% ritiene che per le aziende sia arrivato il momento di organizzarsi in tal senso. Altri studi, condotti dal Banfiled Pet Hospital e dall’International Journal of Environmental Research and Public Health, hanno confermato che gli animali in ufficio stemperano le tensioni e aumentano la serenità tra i colleghi, e di conseguenza la produttività. Sebbene un cambio radicale non sembri ancora prossimo, le iniziative «pet-friendly» stanno iniziando a diffondersi con crescente frequenza.

Gli esempi

Un esempio lo offre il Dipartimento di Scienze mediche veterinarie dell’Università di Bologna, scrive il Messaggero, dove è stato consentito l’accesso agli animali di studenti e personale. Un progetto che dovrebbe durare un paio d’anni. Il direttore del Dipartimento, Giuliano Bettini, ha spiegato: «Era già un’abitudine da diverso tempo. Ora il Dipartimento di Veterinaria dell’Università lo ha regolamentato. E così, nelle aule e negli uffici della facoltà si potrà studiare o lavorare con il proprio cane, rispettando però alcune semplici norme: è necessaria una visita di controllo gratuita nella clinica del dipartimento, per accertare la salute dell’animale e poi occorre frequentare un corso sul benessere degli amici a quattro zampe e sulla gestione dell’aggressività. In aula, invece, i cani non li facciamo entrare, però gli studenti
durante le lezioni hanno a disposizione delle sedi dove poter tenere gli animali».

Non solo Bologna

L’ateneo bolognese non è l’unico ad aver mostrato apertura. La Regione Piemonte, per esempio, ha offerto un milione di euro alle piccole e medie imprese per aiutarle ad attivare servizi rivolti a bambini e animali domestici sul posto di lavoro. Un bando rivolto a 11mila aziende, che hanno avuto la possibilità di partecipare fino al 31 gennaio. Ma anche in Lombardia c’è chi ha recepito il cambiamento: il sindaco del comune di Corsico, infatti, ha permesso ai dipendenti comunali di portare con sé il loro cane in ufficio. E la stessa cosa è accaduta per gli uffici del comune di Verona, e nella sede milanese di Google. Mentre la sede italiana di Nintendo (a Vimercate) ha lanciato i «Pet Friday», ossia i venerdì aperti agli animali domestici in ufficio.

La legge

Al momento insomma la scelta tra lasciare il proprio cane a casa durante le ore lavorative o portarlo con sé dipende dalla discrezionalità dei singoli manager chiamati a gestire il personale. Stando ancora a quanto rilevato da Swg, il 28% degli italiani che lavorano in ufficio ha un cane, ma solo nel 10% ha la possibilità di portarlo in sede. In oltre la metà dei casi (55%), questa possibilità non è contemplata. Mentre il 27% delle aziende non sembra avere in agenda, né ora né nel prossimo futuro, il tema degli amici a quattro zampe.

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