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Il Metaverso sbarca a scuola. Al via la sperimentazione in un istituto di Milano: «Lo prevedono i criteri del Piano Scuola 4.0»

07 Aprile 2024 - 12:51 Ygnazia Cigna
Il direttore dell'istituto Freud: «Il Metaverso? Lo prevedono i criteri del Piano Scuola 4.0»

Il Metaverso sbarca a scuola. È il caso dell’Istituto paritario Freud di Milano, dove oltre 1.150 studenti, dal prossimo anno scolastico, inizieranno a sperimentare le potenzialità di questo strumento che permette di operare in un mondo virtuale tridimensionale, abitato da avatar – ovvero le rappresentazioni digitali degli utenti – che possono interagire tra loro, socializzare, lavorare e creare o partecipare a eventi. Si tratta di un progetto sperimentale che prevede l’utilizzo quotidiano delle tecnologie e delle modalità del Metaverso, con una durata compresa tra due e quattro ore al giorno. Questo coinvolgimento riguarderà tutte le classi dei vari indirizzi, quali scienze umane, scientifico, tecnico economico-turismo e tecnologico informatico.

«Il Metaverso? Lo prevede il Piano Scuola»

Il cuore di questa rivoluzione educativa, la cui reale efficacia potrà essere definita solo con il tempo, è l’aula immersiva: un ambiente virtuale che consente agli studenti di interagire direttamente con i contenuti didattici proposti. Questo approccio permetterà quindi l’utilizzo di lezioni immersive, video a 360 gradi, modelli 3D e altre risorse, tutte arricchite da contenuti multimediali e supportate dall’intelligenza artificiale. Ma non solo. Gli studenti, tramite visori di realtà virtuale, potranno viaggiare attraverso diverse linee temporali, apprendendo determinati eventi storici in modo esperienziale. «Il processo di insegnamento e apprendimento all’interno del contesto didattico oggigiorno non può fare a meno di ricorrere all’uso orientato di strumenti digitali e risorse informatiche facenti parte delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione», commenta il direttore dell’Istituto Freud, Daniele Nappo. «L’apprendimento risulta essere così più coinvolgente e partecipativo. Si è quindi totalmente allineati con i criteri del Piano Scuola 4.0 dove appunto si prevede il ricorso al Metaverso in ambito scolastico», chiosa.

Cos’è il Piano Scuola 4.0

Il Piano Scuola di cui parla il preside Nappo è previsto dal Pnrr e prevede di fornire supporto alle azioni che le istituzioni scolastiche intraprendono, seppur nel rispetto della propria autonomia didattica, nel rinnovamento degli ambienti di apprendimento. Si tratta di un investimento pari a 2,1 miliardi di euro che mira a trasformare le aule, la didattica e a promuovere la formazione per il personale scolastico in vista della transizione digitale.

Metaverso a scuola tra rischi e opportunità

Al momento, l’iniziativa dell’Istituto di Milano sembra rappresentare un caso raro, ma è probabile che in futuro trovi buona compagnia, specialmente quando l’intelligenza artificiale diventerà una tecnologia di cui non si potrà fare a meno. Nell’ambito scolastico, l’utilizzo del Metaverso consente agli insegnanti di arricchire le lezioni, dando agli studenti un’esperienza di apprendimento più esperienziale che frontale. Tuttavia, sarà essenziale garantire che tutte le scuole siano dotate della strumentazione necessaria per evitare disparità tecnologiche tra gli studenti, che potrebbero a loro volta creare disparità educative. Sarà, inoltre, cruciale definire le modalità con cui affrontare le questioni legate alla sicurezza online e le eventuali precauzioni da adottare per proteggere gli studenti. Il Metaverso, seppur virtuale, non è immune ai pericoli. In Inghilterra, pochi mesi fa, si è verificato il primo caso di violenza sessuale nel Metaverso, su cui la polizia ha aperto un’indagine. Altrettanto fondamentale sarà bilanciare l’apprendimento tradizionale e quello basato sul Metaverso, garantendo che i due metodi si integrino reciprocamente anziché sostituirsi l’uno con l’altro.

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