Omicidio Willy Monteiro, testimonianze false per coprire i responsabili: due rinvii a giudizio
Racconti poco attendibili, non veritieri, illogici e inaccettabili. La Procura di Frosinone ha disposto la citazione diretta a giudizio per falsa testimonianza aggravata per Aldo Proietti, 33 anni di Colleferro, e Faiza Rouissi, 28 anni di Palestrina. I due avrebbero reso un racconto parziale e inesatto di quanto avvenuto la morte in cui Willy Monteiro Duarte fu pestato a sangue e ucciso dal loro gruppo di amici, come riconosciuto in Tribunale in primo e secondo grado. La Corte di appello di Roma lo scorso ottobre ha ridotto a 24 anni – dall’ergastolo – la pena per i fratelli Bianchi, perché Marco e Gabriele non parteciparono alla lite iniziale, che era stata invece accesa dagli altri imputati, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, condannati rispettivamente a 21 e 23 anni di carcere. Secondo la Procura di Frosinone però, nel processo Proietti e Rouissi fornirò un racconto omissivo di quanto avvenuto nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 a Colleferro. Nello specifico, Proietti ha riportato frasi «contraddittorie e reticenti» riguardo alla condotta di Pincarelli, che il 33enne riportò ad Artena ma – disse – senza aver visto Willy. «Ricorda la discussione ma non vede nessuno. Eppure ricorda di aver preso Pincarelli per il bavero. Ci vuole una logica per essere credibili», fu il commento in aula della Corte. Il giovane aveva anche detto di non aver chiesto nulla a Pincarelli durante il ritorno in macchina ad Artena: «Interviene per difendere l’amico, lo prende per terra, lo porta in macchina e non chiede niente?», lo incalzò il pm. Non convincono poi le deposizioni di Rouissi ai carabinieri, che differiscono da quanto la giovane ha detto poi in tribunale. «È una deposizione al limite del fantastico, dice tutto e il contrario di tutto. Non è accettabile», la rimproverò severamente il giudice della Corte, commentando le reticenze della 28enne su chi dei suoi amici si avventò e colpi Willy Monteiro.
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