«Il segreto di Liberato» al cinema il 9 maggio. E i fan si chiedono se il film svelerà (finalmente) la sua identità
Qualche settimana fa aveva postato su Instagram l’immagine animata del volto di una ragazza in lacrime, aggiungendo solo le emoticon di una camera da presa, una pellicola e una rosa, il simbolo che accompagna Liberato dal 2017, creando il solito curioso scompiglio tra i suoi quasi 600mila follower. Oggi tutte quelle domande trovano una risposta: Liberato infatti ha annunciato l’uscita al cinema, il prossimo 9 maggio, de Il segreto di Liberato, un film animato con la regia del solito Francesco Lettieri, regista da sempre complice delle sue avventure artistiche. Il 9 maggio – che dà il titolo al primissimo singolo uscito con la sua firma – è diventata ormai la data in cui il suo largo pubblico si aspetta dal cantante anonimo un segnale, un annuncio, un’uscita.
Il film
Liberato, il cantante mascherato che, in epoca di tormentoso inseguimento di visibilità, gioca di assenza, nascondendosi dietro un canto napoletano tecnologico, etereo e dalla bellezza antica che ha colpito l’immaginario del pubblico fino a renderlo il più tangibile simbolo dell’antistar. Come per tutti gli altri progetti finora proposti, della pellicola non si sa di più: la regia di Lettieri è il comune denominatore di tutti i suoi lavori, quindi non sorprende. Stavolta però il ruolo è diviso con Giorgio Testi, uno dei più richiesti registi del panorama musicale italiano, che ha già realizzato i debutti al cinema di artisti del calibro di Calcutta, Mahmood, Paolo Conte e Negramaro. La regia animata è stata invece affidata a Giuseppe Squillaci e all’illustratore LRNZ. Nel film si sentiranno poi le voci di Simona Tabasco, attrice napoletana che abbiamo ammirato ruolo di Lucia nella seconda stagione della serie televisiva The White Lotus, per la quale si è aggiudicata una candidatura al Premio Emmy come migliore attrice non protagonista in una serie drammatica. E Nando Paone, una delle più riconoscibili maschere cinematografiche comiche napoletane, collaboratore storico di Vincenzo Salemme e noto al largo pubblico soprattutto per la partecipazione in Benvenuti al sud. Le notizie si fermano qui, non possiamo nemmeno sapere con certezza se le musiche del film, naturalmente a cura di Liberato, saranno nuovi brani del cantautore o se verrà ripreso il suo repertorio. La musica di Liberato ha sempre avuto una forte connessione con il cinema. Liberato II, il suo secondo album, uscito nel 2022, è stato presentato con una serie di cortometraggi ottimamente assembrati a formare una meravigliosa storia d’amore raccontata in sei canzoni e sei archi temporali. E poi naturalmente le musiche di Ultras, che rappresenta l’esordio di Lettieri al cinema, che può vantare un’intera colonna sonora prodotta dal cantautore mascherato. Un regalo che Liberato poi ha concesso solo a Sydney Sibilia per il suo Mixed by Erry, l’anno scorso.
Il mistero dell’identità
In molti naturalmente in rete in queste ore si aspettano che il segreto del titolo del film sia il nome e il volto di Liberato. L’annuncio dell’uscita è stato recepito come il momento della rivelazione che in tanti bramano da tanto e che nel tempo ha dato adito alle più stravaganti fantasie. C’è chi ha detto che quel volto coperto è quello di Calcutta, chi quello di Davide Panizza, fondatore dei PopX. Alcuni pensano che si tratti dello stesso Francesco Lettieri. Analizzando i testi negli anni passati, è uscito fuori anche il nome del poeta partenopeo Emanuele Cerullo e del collega Livio Cori. C’è chi è andato oltre e, dopo un’altra chirurgica analisi della sua scrittura, ha ipotizzato che Liberato potesse essere un giovane detenuto del carcere minorile di Nisida, nell’arcipelago delle isole Flegree. Teoria venuta fuori dopo il suo concerto a Napoli, dove l’artista ha raggiunto il palco dal mare, in gommone, proprio da quella direzione e scortato dalla polizia. Una tesi convalidata anche dall’abitudine di Liberato di aprire e chiudere tutti i suoi live con il suono di una sirena che ricorda quella di un carcere quando è in atto un’evasione. In realtà, cosa che sanno in pochissimi, qualche anno fa nome e cognome di Liberato sono rimasti pubblicati per mesi sul sito della SACEM, che sarebbe la Siae francese, alla quale l’artista ha affidato la raccolta delle proprie royalty. Nessuna di queste ipotesi ha poi trovato riscontri e l’identità di Liberato resta ancora un mistero che però nel tempo è andato sempre più affievolendosi. Quel che appare evidente è che la narrazione artistica, in musica, di Liberato, passa anche in qualche modo dall’anonimato, che non è portato avanti come un vezzo da dinamica commerciale ma un modo come un altro per mettere la musica davanti. La comunicazione di Liberato è caratterizzata dalla sottrazione, dalla creazione di un hype che poi in rete si trasforma in una curiosità talmente forte da rendere un personaggio sconosciuto con un bomber nero e un romanticismo spietato un vero e proprio oggetto di culto, capace di prendere la tradizione neomelodica napoletana per rimaneggiarla, filtrarla e offrirla al pubblico sottoforma di pozione. Il film uscirà esattamente tre mesi prima dell’unica esibizione live di Liberato finora annunciata, allo Sziget Festival di Budapest, uno degli eventi estivi più seguiti in Europa.
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