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Palermo, l’ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia arrestato per mafia e voto di scambio

09 Aprile 2024 - 10:18 Redazione
Mimmo Russo fratelli d'Italia
Mimmo Russo fratelli d'Italia
Mimmo russo è accusato anche di corruzione. Ha girato tanti partiti negli anni

L’ex consigliere comunale di Palermo Mimmo Russo è stato arrestato con l’accusa di associazione mafiosa, voto di scambio politico mafioso, concorso in estorsione aggravata e in corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. A coordinare l’inchiesta della Dda il procuratore Maurizio De Lucia. Insieme a Russo sono indagati Gregorio Marchese, definito dal gip la “costola” del politico e figlio dello storico killer della famiglia mafiosa di Corso dei Mille, Filippo Marchese, e il consulente d’azienda Achille Andò. Entrambi sono stati posti ai domiciliari.

Chi è Mimmo Russo

Storico referente dei precari della città, Russo è stato negli anni Novanta consigliere di circoscrizione prima di arrivare al comune. Negli anni ha cambiato più volte casacca, passando da Alleanza Nazionale al Mpa e poi da Azzurri per l’Italia al movimento Palermo 2022 che sosteneva Leoluca Orlando. Poi è arrvato a Fratelli d’Italia. Secondo la procura avrebbe promesso e procurato posti di lavoro a mafiosi e loro familiari nei supermercati Conad o in cooperative come la Social Trinacria Onlus. Avrebbe anche messo a disposizione il suo Caf per l’affidamento in prova di diversi condannati per mafia che così sono riusciti a uscire dal carcere. L’ex consigliere dava soldi e buoni benzina a esponenti mafiosi che venivano poi usati dai clan per comprare voti nei quartieri della città. E avrebbe anche regalato soldi per organizzare le feste del quartiere, che servivano alle cosche per aumentare il consenso sul territorio.

Presidente della Commissione Urbanistica

Da presidente della Commissione Urbanistica al Consiglio Comunale di Palermo si sarebbe messo a disposizione per soddisfare interessi di persone vicine alla mafia. I pubblici ministeri gli contestano anche la promessa di voti mafiosi dal boss dello Zen Sandro Diele alle regionali del 2012, in cambio di cibo e buoni benzina. Alle comunali del 2022 non è stato eletto. Ma avrebbe comunque cercato di farsi promettere voti mafiosi.

Foto copertina da: Palermo Today

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