Stellantis via dall’Italia? L’ad Tavares ai sindacati: «Tutte fake news. Sulle auto elettriche promessi incentivi mai arrivati, noi investiamo»
«Ci sono fake news che dicono che Stellantis se ne va dall’Italia. Noi qui ci sentiamo a casa. Siamo i leader di questo mercato con più del 34% di quota. Dicono che non siamo interessati e si chiamano per questo i cinesi. Sono fake news». Carlos Tavares, ad della multinazionale, prova a spegnere così le voci, sempre più insistenti, della dismissione degli asset italiani del gruppo. Voci che, in realtà, lui stesso a contribuito ad alimentare con diverse uscite pubbliche, come quella dello scorso febbraio, quando aveva parlato di rischio per gli stabilimenti italiani. I toni con il governo Meloni si sono accesi al punto che anche l’esecutivo, per sopperire a un’eventuale dismissione delle fabbriche del gruppo nato dalla fusione fra Fiat-Chrysler e Peugeot, ha iniziato uno scouting di nuovi player dell’automotive interessati a investire in Italia.
Oggi, 10 aprile, Tavares decide di stemperare la tensione. E durante l’inaugurazione dell’eDCT Assembly Plant a Mirafiori, ribadisce più volte il concetto: «Non abbiamo alcuna intenzione di andarcene dall’Italia, stiamo investendo pesantemente, abbiamo progetti, idee la capacità per tenere fede ai nostri impegni». Contemporaneamente, però, lancia un monito: «Se qualcuno vuole portare costruttori cinesi in Italia, quelle persone saranno responsabili delle conseguenze che ci saranno per l’industria dell’auto italiana». E ancora: «Siamo in grado di tenere testa ai competitor cinesi, se qualcuno vuole introdurre competitor cinesi sarà responsabile delle decisioni impopolari che dovranno essere prese».
Poi Tavares ritorna sulla questione che aveva fatto aprire una delle spaccature tra l’azienda e il governo. Ovvero, l’accusa di scarsi incentivi pubblici all’acquisto dell’elettrico. Oggi, da Mirafiori, rilancia: «Sono state fatte tante promesse ai consumatori italiani per facilitare l’accesso ai veicoli elettrici, ma nonostante le promesse gli incentivi non sono stati ancora rilasciati. Siamo ancora in attesa. Non aspetteremo che quelle promesse vengano mantenute, investiremo non meno di 100 milioni di euro per introdurre per la nostra 500e una nuova batteria che romperà un paradigma, consentendo più chilometri con meno costi. Consentiremo così ai consumatori italiani un più facile accesso a questa auto».