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Elly Schlein «irritata» per le inchieste in Puglia, la strigliata a Michele Emiliano: «Mi aspetto un netto cambiamento»

11 Aprile 2024 - 21:05 Felice Florio
Ancora un'inchiesta a Bari che travolge il centrosinistra, ancora arresti tra i suoi esponenti. E dal Nazareno arriva un monito dopo che Giuseppe Conte ha deciso di uscire dalla giunta regionale pugliese

«Forte irritazione». Il portavoce di Elly Schlein descrive così lo stato d’animo della segretaria del Partito democratico, in merito alle vicende giudiziarie che si stanno abbattendo sul centrosinistra pugliese. In un messaggio inviato alla stampa, lo staff di Schlein fa sapere che lei «ha chiesto massimo rigore e atti concreti al Pd pugliese che ci sta già lavorando». Poi, una parte della nota è indirizzata specificatamente al presidente della Puglia: «Schlein ha chiesto al presidente Michele Emiliano di aprire un netto cambio di fase in Puglia». Il comunicato si conclude con un monito, già ripetuto sul palco di Bari, a «tenere lontani trasformisti e interessi sbagliati. Serve rispetto per la comunità democratica fatta da tanti amministratori e militanti che hanno gli anticorpi per scardinare la cattiva politica». Il messaggio di Schlein arriva al termine di una giornata che ha visto lo strappo definitivo tra Movimento 5 stelle e Pd in Puglia.

Lo strappo del Movimento 5 stelle

Giuseppe Conte, dopo la notizia dell’arresto di Alfonso Pisicchio – commissario dell’Agenzia regionale della tecnologia, già assessore alla Regione e al Comune di Bari – aveva annunciato l’uscita dei grillini dalla giunta Emiliano e dalla maggioranza che la sostiene: «Stiamo leggendo pagine di politica che sono anche di cronaca giudiziaria che fanno tremare i polsi – ha detto il presidente dei 5 stelle -. Non combattiamo solo Giorgia Meloni e soci, non facciamo sconti nemmeno a chi è nel nostro campo. Vogliamo dare una fortissima scossa, è il momento di fare pulizia e tabula rasa. Dobbiamo estirpare la cattiva politica. Rinunciamo al nostro ruolo di governo, rimettiamo tutte le deleghe». Così, Rosa Barone ha dato le dimissioni dall’assessorato al Welfare, Cristian Casili si è dimesso dal ruolo di vicepresidente del Consiglio regionale, Grazia Di Bari ha lasciato la delega alla Cultura e i consiglieri sono usciti dalla maggioranza.

Il Pd pugliese chiede a Emiliano una verifica e un nuovo patto di fine legislatura

Intanto, il Pd pugliese prova a riorganizzarsi dopo la serie di inchieste e di arresti. Il segretario regionale Domenico De Santis promette che convocherà già nelle prossime ore «tutti gli organismi: segreteria regionale, gruppo consiliare, direzione regionale. Abbiamo chiesto anche al presidente Emiliano di convocare una riunione di maggioranza per avviare una verifica di governo e valutare il rilancio dell’azione amministrativa, per un nuovo patto di fine legislatura». Nel trambusto, non sceglie la via del silenzio il presidente della Regione Puglia. Prima assicura che l’amministrazione regionale «è schierata sin dal primo giorno contro ogni forma di malaffare, contro le mafie, sempre pronta a denunciare irregolarità, a trasmettere in Procura notizia di ogni situazione opaca».

La spiegazione di Emiliano sul caso Pisicchio

Poi, Emiliano, ai microfoni di Cinque Minuti, si sofferma sull’inchiesta che ha portato ai domiciliari per Pisicchio: «Devo dire che sono rimasto a bocca aperta anche io. Quando avevamo nominato il professor Pisicchio, persona specchiata e al di sopra di ogni sospetto, almeno fino a qualche ora fa, mi aveva assicurato che la vicenda giudiziaria che lo riguardava era stata archiviata ed era stato nominato. Nel momento in cui sono tornato a chiedergli conto, possibilmente in maniera documentale, di questa circostanza e non ho avuto il riscontro sostanzialmente si sono incrociati il procedimento di sostituzione con le sue dimissioni».

«Non mollo e non consento che si rovini l’immagine della Puglia»

Il presidente della Regione prova a far passare il concetto che non è facile escludere a priori che, tra le maglie della politica o di uffici a essa collegati, si inseriscano persone non integerrime: «Io alla Regione ho 257 dirigenti, centinaia di dipendenti, decide di assessori, sindaci. I controlli di legalità non sono facili. Serve un potenziamento degli strumenti che un’amministrazione e una forza politica devono avere per il reclutamento». E conclude: «Continuo a combattere e a non mollare mai. Ho investito una vita intera per la Puglia: qui, 20 anni fa, si parlava di “scippolandia”. Il lavoro che abbiamo fatto sull’immagine complessiva è straordinario e non consento a nessuno di ribaltare questi fatti. Anzi ci tento a ringrazio la magistratura perché senza di loro molte delle cose che stiamo scoprendo non sarebbero state così chiare e nitide».

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