Il «perdono» di papa Francesco per padre Georg, dopo i veleni arriva l’incarico diplomatico. La svolta dopo l’incontro in Vaticano
Papa Francesco avrebbe intenzione di affidare finalmente un incarico diplomatico a padre Georg Ganswein, dopo mesi di rapporti tesissimi culminati con il sostanziale esilio del segretario di Benedetto XVI in Germania. L’arcivescovo era stato rispedito nella sua diocesi di appartenenza, senza alcun ruolo preciso. Ora però sarebbe arrivato quello che appare come un perdono da parte di Bergoglio, nonostante tutti veleni che i due si sono scambiati negli ultimi mesi. Secondo il quotidiano argentino La Nacion, Bergoglio avrebbe intenzione di nominare padre Georg come Nunzio apostolico in una località ancora da definire «in qualche parte del mondo», spiega il quotidiano argentino.
La voce sull’incarico diplomatico congelata da un anno
Già a marzo 2023 il sito spagnolo Religion Digital aveva rilanciato la stessa indiscrezione. All’epoca si parlava di un incarico diplomatico in Costa Rica. Destinazione ben lontana dagli uffici vaticani che l’arcivescovo aveva dovuto lasciare e che apparve più come una punizione che una vera e propria riconciliazione. Qualche giorno prima i due avevano avuto un «colloquio paterno», come lo aveva definito padre Georg che aveva illustrato i suoi impegni per le pratiche testamentarie di Ratzinger che lo avrebbero trattenuto in Germania per tre settimane. In Baviera però ci è rimasto per i successivi 12 mesi. Fino all’ultimo retroscena, che lo vorrebbe di nuovo in partenza.
Le tensioni tra Bergoglio e Ganswein
Le tensioni tra Bergoglio e padre Georg erano esplose con la pubblicazione del libro di memorie dell’arcivescovo tedesco. Un volume pubblicato nei giorni dei funerali di Benedetto XVI che conteneva non poche frecciate contro il Papa argentino. Da allora padre Georg era stato sfrattato dal suo appartamento in Vaticano e quindi spedito in Germania. L’amarezza di Bergoglio per il contenuto del libro di Ganswein era riemersa negli ultimi giorni. Ancora una volta in un altro libro, «El Successor», scritto dal Papa con il giornalista spagnolo Javier Martin Brocal. In quelle pagine Bergoglio era tornato su quanto fosse irritato per la pubblicazione del libro dell’arcivescovo tedesco proprio in concomitanza dei funerali del suo predecessore: «Il giorno che ha pubblicato il suo libro era il giorno in cui veniva sepolto Benedertto XVI e mi ha fatto male. Ha raccontato cose non vere ed è molto triste. Naturalmente non mi influenza e non mi condizione ma mi ha fatto molto male che Benedetto sia stato usato. Una mancanza di umanità e nobiltà».
L’incontro
A sbloccare la volontà di Bergoglio sarebbe stato un recente incontro con padre Georg. Tornato a Roma per celebrare una messa di suffragio a un anno dalla morte di Benedetto XVi nelle Grotte vaticane, i due avrebbero avuto un faccia a faccia. È stato lì, spiega La Nacion, che Ganswein avrebbe «comunicato al Pontefice la sua disponibilità a collaborare e il suo disagio per l’assenza di un incarico». Dopo qualche giorno, il pontefice avrebbe deciso di confermare il ruolo di Nunzio apostolico, di cui già si parlava da un anno.
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