Salvini replica a Bossi: «I suoi insulti aiutano a migliorare. La Lega? L’ho fatta crescere»
«Io non c’ero 40 anni fa, sono del 1973 e ho fatto la prima tessera nel 1990. Ringrazio colui che tutto ha cominciato. Senza Umberto Bossi non saremmo qui e milioni di italiani non parlerebbero di libertà». Dal palco della Festa della Lega a Varese, Matteo Salvini ha risposto alle critiche avanzate contro di lui dallo storico fondatore del Carroccio, il Senatùr, che ieri a Gemonio ha (esplicitamente) detto che «alla Lega serve un altro leader». Durante il suo intervento in piazza del Podestà, sotto la storica sede del Carroccio, il vicepremier ha inoltre sottolineato di essere «abituato alle telefonate notturne e diurne di insulto e di polemica di Umberto Bossi, quindi mi servono per capire e migliorare. Per quello che mi riguarda per la Lega e per l’Italia il bello deve ancora venire», ha detto Salvini, aggiungendo, inoltre, di aver invitato oggi a Varese anche Bossi, ma quest’ultimo «ha fatto altre scelte, va bene così. Bossi può dire quello che vuole, per me sono sempre consigli utili». Poi il ringraziamento a Maroni: «Ringrazio colui che ha preso il testimone e ha guidato la Lega nei mesi più complicati». Tradotto: i mesi nei quali Bossi era travolto dall’inchiesta giudiziaria sull’ex tesoriere Francesco Belsito, quella da cui derivò il buco da 49 milioni di euro per il Carroccio. «Io faccio il meglio delle mie possibilità da 10 anni – ha concluso Salvini – con anima, tempo e cuore e rischiando anche nel privato pur di portare avanti i nostri ideali».