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La candidata allo Strega attaccata dalla destra: «Vengo presa di mira per difendere chi oggi è al potere»

14 Aprile 2024 - 13:01 Redazione
Il suo Dalla stessa parte mi troverai è nella dozzina finale del premio letterario

Ora che il suo libro Dalla stessa parte mi troverai è in finale al Premio Strega, Valentina Mira è tornata a essere oggetti di critiche da parte di esponenti di Fratelli d’Italia e non solo. A ricostruire su la Repubblica perché il romanzo viene pesantemente attaccato è la stessa scrittrice romana, 33 anni, alla sua seconda pubblicazione dopo l’esordio nel 2021 con X. Ospite di Otto e mezzo, Mira ricordava come gli attacchi fossero iniziato dopo l’uscita di un estratto su L’Espresso, prima di arrivare nelle librerie: «In quell’estratto, riportavo una notizia vecchia, del 2008, di quando Giorgia Meloni mise una corona di fiori in via Acca Larenzia tra le braccia tese su questa croce celtica. Sulla base di questo, non del libro che non era ancora uscito, la prima ad attaccarmi è stata la vicedirettrice de il Secolo d’Italia». La scrittrice, nell’intervento su la Repubblica di domenica 14 aprile, sottolinea quindi che le critiche non siano sul libro, ma su poche pagine uscite in anteprima sul settimanale. «È questo che fa infuriare il Secolo d’Italia, non ha a che fare con i morti ma con i vivi», dice. Ossia l’attacco è arrivato per difendere la premier e non una presunta ricostruzione dei fatti di Acca Larenzia. Poi il libro è entrato nella dozzina finale del premio Strega ed è stata sommersa da insulti e minacce sui social da presunti «camerati», ma non solo. Perché poi a parlarne negativamente è Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura della Camera e deputato di Fratelli d’Italia, seguito dal capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti, dalla vice Augusta Montaruli, e dal senatore FdI Andrea De Priamo. «Tutte polemiche strumentali, che oscurano l’unica storia che volevo mettere in luce: quella di Mario Scrocca, ingiustamente arrestato per il duplice omicidio di via Acca Larenzia di 10 anni prima e trovato morto impiccato in una cella del carcere di Regina Coeli trentasei ore dopo», chiosa la scrittrice. E aggiunge: «Chiudo definendo strumentali anche gli attacchi di chi mi attribuisce allarmismi sulla democrazia: non siamo in un regime. Sulle falle della nostra democrazia, consiglio i libri di Luigi Ferrajoli, un grande intellettuale. Se i libri interessano. Non si sa mai».

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