Bari, indagato anche l’assessore al Bilancio: l’ipotesi di truffa aggravata sui fondi Ue per i giovani. Decaro gli revoca la delega
Una nuova inchiesta scuote l’amministrazione comunale di Bari, al centro nelle ultime settimane di una serie di imbarazzanti casi giudiziari. A finire nel mirino della magistratura è stato questa volta l’assessore al Bilancio, Alessandro D’Adamo. Il “tesoriere” del Comune guidato da Antonio Decaro proviene da Iniziativa Democratica-Sud al Centro, il gruppo politico che faceva capo a Alfonsino Pisicchio e Anita Maurodinoia, i due ormai ex assessori in Regione Puglia «saltati» questo mese nell’ambito della bufera giudiziaria: il primo arrestato e posto ai domiciliari con l’accusa di concorso in utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti e turbativa d’asta, la seconda indagata nell’ambito dell’inchiesta per corruzione elettorale per il quale è stato arrestato il marito, Alessandro Cataldo. D’Adamo invece è da oggi indagato insieme ad altre persone con l’accusa di truffa aggravata su fondi europei. I sospetti riguardano in particolare presunte irregolarità amministrative poste in essere al fine di ottenere contributi Ue nell’ambito del programma “Garanzia giovani”, che mira a sostenere la formazione professionale e l’inserimento lavorativo dei ragazzi tra i 15 e i 34 anni. È in quest’ottica che la Guardia di finanza ha eseguito stamattina perquisizioni domiciliari e nelle sedi degli enti nel mirino, a Bari e provincia, Lecce e Andria. Secondo la Gazzetta del Mezzogiorno il principale ente coinvolto sarebbe l’associazione Kronos, riconducibile a D’Adamo e alla sorella Annalisa: l’ipotesi degli inquirenti è quella di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. I fatti contestati sarebbero stati commessi a Bari tra il 2019 e il 2022. La Finanza, riporta ancora il quotidiano, ha acquisito documentazione relativa ai giovani che sarebbero stati avviati tramite Kronos e le altre associazioni collegate. Le indagini sono coordinate dalla Procura europea (Eppo) che si occupa della materia. Tanto è bastato al sindaco Decaro, che si avvia alla conclusione del suo mandato in un clima pieno di ombre e veleni, per decidere di revocare immediatamente la delega di assessore a D’Adamo. «L’esercizio di importanti funzioni pubbliche quali quelle di assessore deve essere privo di qualsiasi sospetto. È un dovere nei confronti dei cittadini e consente agli interessati di potersi difendere liberamente», ha detto il sindaco di Bari nell’annunciare il provvedimento.
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