Europee, nel Nord-Ovest Elly Schlein vuole Andrea Orlando con Cecilia Strada. Ma lui punta al dopo Toti
Il Nord-Ovest è la culla della corrente riformista del Partito democratico, quella che rivaleggiava con l’attuale segretaria per far vincere le primarie di un anno fa a Stefano Bonaccini. Dopo l’addio di Matteo Renzi, il baricentro di Base riformista si è spostato dalla Toscana nella Lombardia di Lorenzo Guerini, Alessandro Alfieri, Simona Malpezzi, tra gli altri. Ciononostante Elly Schlein, ai gazebo che hanno incoronato il successore di Enrico Letta, ha ottenuto più voti del presidente dell’Emilia-Romagna, tanto in Lombardia quanto nelle altre regioni della circoscrizione Nord-Ovest, ovvero Valle d’Aosta, Piemonte e Liguria. Non può, per questo, non avere candidati della sua area in lista per l’Europee dell’8 e 9 giugno.
È vero, con ogni probabilità la capolista qui sarà Cecilia Strada. Ma lei è una “civica”, non una politica di professione, non una tesserata storica del Nazareno. Gli altri candidati della circoscrizione con buone chance di seggio a Strasburgo non appartengono all’area Schlein: ci dovrebbero essere il riformista sindaco di Bergamo Giorgio Gori, l’attuale capodelegazione del Pd in Europa Brando Benifei, Irene Tinagli, Emanuele Fiano, Pierfrancesco Maran, Fabio Pizzul. Fuori la quattro volte eurodeputata Patrizia Toia, che per questa tornata non otterrebbe la deroga al limite dei tre mandati. Comunque, tutti i nomi sottostanno al condizionale, visto che mancano ancora 15 giorni alla consegna ufficiale delle liste. Però, se c’è una certezza, è che gli schleiniani in questo elenco scarseggiano.
Così si spiegherebbero le insistenze che sarebbero arrivate dal Nazareno ad Andrea Orlando. Il più volte ministro, spezzino come Benifei, vedrebbe la presidenza della Liguria nel suo futuro, partita che si giocherà il prossimo anno. Ma Schlein avrebbe bisogno di lui ora: nella circoscrizione Nord-Ovest, alle Europee, le manca un esponente di peso del partito che sta dalla sua parte. Magari da far correre in ticket proprio con Strada, così da ottenere almeno due dei quattro/cinque seggi che i Dem contano di vincere in quella parte d’Italia.
Qualche dirigente del Pd, nelle riunioni convocate tra riformisti nel centro storico di Milano, sostiene che lo schieramento di Orlando farebbe parte di una più ampia operazione tesa a scardinare le roccaforti dei dirigenti che hanno sostenuto Bonaccini alle primarie. In realtà sarebbe una ripartizione cencelliana, quasi generosa, degli scranni che il Nord-Ovest dovrebbe garantire al Nazareno: due alla segretaria, due o tre alle altre correnti. Considerando anche che Schlein potrebbe non presentarsi sia in questa circoscrizione sia nel Nord-Est, a vantaggio delle preferenze per il probabilissimo capolista Bonaccini.
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