In Evidenza Legge di bilancioOpen ArmsTony Effe
ATTUALITÀInchiesteLavoro e impresaPiemonteSuperbonusTorino

I prigionieri del Superbonus: «Da due anni non possiamo aprire le finestre»

15 Aprile 2024 - 07:35 Alba Romano
superbonus ostaggio prigionieri lavori
superbonus ostaggio prigionieri lavori
La storia di un palazzo di Torino e di una causa ancora da definire

Da due anni e mezzo i residenti della palazzina di Corso Regio Parco 24 non possono più aprire le finestre dei loro appartamenti. Per colpa del Superbonus. O meglio. Per colpa dell’impresa che ha iniziato i lavori a settembre 2021. E che ha montato le impalcature per poi interrompere tutto a gennaio 2022. Da allora gli inquilini sono costretti a convivere con un enorme ponteggio che impedisce di aprire le finestre e nasconde le insegne dei negozi. La storia che racconta oggi l’edizione torinese del Corriere della Sera parte dalla New Energy. All’incrocio tra via Pisa e via Messina c’è un cartello: «Inizio lavori 1/9/2021. Durata: 120 giorni». L’amministratore del condominio Massimo Oberto dice che la ditta si è proposta per fare gli interventi sulle facciate: «Poi da gennaio 2022 sono spariti. Il condominio ha deciso di intentare una causa. Io li ho denunciati anche a titolo personale».

«I lavori erano importanti perché il palazzo ha infiltrazioni», aggiunge. Ora alcuni inquilini hanno i balconi circondati dalle impalcature. E nelle cucine un’asta di metallo blocca l’apertura delle finestre. «Ora il giudice ha dato l’autorizzazione alla rimozione dell’impalcatura. Ma chi la toglierà? E chi pagherà le spese?», si domandano. Ognuno di loro aveva pagato: «I lavori si sono bloccati. E da quel momento è partita una lotta quotidiana per la casa. C’è chi ha un blocco di ferro alle finestre. In caso di emergenza saremmo in trappola». Anche gli esercizi commerciali hanno problemi. Con le insegne e l’affluenza: «Qualche mese fa abbiamo rimosso a nostre spese un pezzo dell’impalcatura», dice il titolare del ristorante Gandhi. «C’è però una parte di vetrina ancora coperta. E per noi è un danno», conclude.

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti