Andrea Cassarà rischia il processo, l’accusa per l’ex schermidore di pedopornografia
La procura di Brescia ha chiuso le indagini su Andrea Cassarà, l’ex schermidore azzurro accusato di tentata produzione di materiale pedopornografico. L’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Ettore Tisato non è stata archiviata e quindi l’ex atleta ora rischia il processo. L’indagine era partita lo scorso ottobre, quando una ragazza di 15 anni aveva denunciato di essere stata ripresa con uno smartphone mentre stava facendo la doccia. Il video era stato realizzato negli spogliatoi del centro sportivo San Filippo a Brescia. Dopo la denuncia della ragazza, i carabinieri hanno analizzato le immagini delle telecamere del centro sportivo. Nei filmati era stato individuato Cassarà proprio nella zona degli spogliatoi, in un orario compatibile con quello indicato dalla 15enne, che non aveva fatto il nome dell’ex atleta. La ragazza aveva raccontato ai militari di aver visto solo la mano che impugnava lo smartphone e che la riprendeva sotto la doccia. I carabinieri avevano quindi sequestrato il telefono di Cassarà. Dall’analisi era emerso che il campione olimpico aveva tentato di cancellare materiale memorizzato proprio quel giorno di ottobre indicato dalla 15enne. Entro i prossimi 20 giorni Cassarà potrà quindi essere sentito in procura.