L’Iran contro Israele: «Abbiamo individuato i loro siti nucleari, pronti ad attaccare in caso di minaccia». Biden approva nuove sanzioni
Mentre le diplomazie tengono il fiato sospeso in attesa di capire se e come Israele risponderà alla pioggia di droni e missili lanciate contro il suo territorio dall’Iran, Teheran torna a farsi sentire con parole che non stemperano le tensioni. Una guerra che in questa fase “sospesa” si gioca prima di tutto sull’ostentazione dei muscoli. «In caso di aggressione siamo pronti ad attaccare i siti nucleari di Israele», ha annunciato il generale Ahmad Haqtalab, comandante dell’unità di difesa e sicurezza nucleare dei pasdaran, come riferisce l’agenzia di stampa russa Tass. L’Iran avrebbe localizzato questi centri e minaccia ora di colpirli nel caso in cui il gabinetto di guerra di Tel Aviv dovesse decidersi per una risposta bellica al maxi-raid del 13 aprile. Sul quale, fa sapere il ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian, sonon stati informati gli Stati Uniti sia prima sia dopo l’attacco, con la mediazione della Svizzera. «Abbiamo a nostra disposizione le informazioni necessarie su tutti gli obiettivi», ha aggiunto il generale, «in risposta a qualsiasi ipotetica azione che potrebbero intraprendere, saremo pronti a lanciare potenti missili per distruggere questi obiettivi». Non solo. Se Israele dovesse decidere di prendere di mira gli impianti iraniani, Teheran riconsidererà la sua politica nucleare.
Le sanzioni di Washington
Un ammonimento è poi arrivato anche al G7, presieduto dall’Italia, che è stato immediatamente convocato dopo l’escalation del conflitto in Medio Oriente. Ministri e diplomatici dei Sette hanno manifestato l’interesse a non inasprire le tensioni nella regione, ribadendo il pieno sostegno a Israele e paventando la possibilità di sondare una risposta diplomatica collettiva contro l’Iran. La via più semplice potrebbe essere quella di un accordo su nuove sanzioni contro il regime di Teheran. Ma il paese sciita ha invitato il Gruppo a non adottare «misure non costruttive», che avrebbero come unico risultato quello di «incoraggiare il regime a continuare le sue azioni», di conseguenza aggravando «le tensioni nella regione e nel mondo», come si legge in un comunicato dell’ambasciata iraniana a Londra. Nel frattempo la Casa Bianca ha annunciato nuove sanzioni contro Teheran. «Chiediamo all’Iran di essere responsabile delle sue azioni, imponendo nuove sanzioni e controlli sulle esportazioni», si legge nella nota del presidente Joe Biden, «le sanzioni colpiscono i leader e le entità collegate al Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche, al Ministero della Difesa iraniano e al programma di missili e droni del governo iraniano che ha permesso questo sfacciato attacco. Come ho discusso con i miei colleghi leader del G7 la mattina dopo l’attacco, siamo impegnati ad agire collettivamente per aumentare la pressione economica sull’Iran. E i nostri alleati e partner hanno emesso o emetteranno ulteriori sanzioni e misure per limitare i programmi militari destabilizzanti dell’Iran».
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