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Matteo Renzi e il piano di Berlusconi per il Quirinale e la grazia a Dell’Utri

silvio berlusconi matteo renzi marcello dell'utri
silvio berlusconi matteo renzi marcello dell'utri
L'interrogatorio di Gianfranco Micciché ai pm di Firenze che indagano sulle stragi del 1993

Silvio Berlusconi non dimenticava mai gli amici. Specialmente se gli amici si chiamavano Marcello Dell’Utri. Alla fine del 2021 il Cavaliere aveva un chiodo fisso in testa: la presidenza della Repubblica. Che la volesse per sé non è un segreto. Che invece come piano B puntasse a mandare al Quirinale un uomo disposto a dare la grazia a Dell’Utri invece è un fatto inedito. E a raccontarlo sarebbe stato Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva ne ha parlato in una cena a cui ha partecipato anche Gianfranco Micciché, ex ministro di Forza Italia e uomo forte del Cavaliere in Sicilia. Micciché lo ha spiegato in un verbale di interrogatorio davanti ai magistrati di Firenze che indagano sulle stragi del 1993. Ovvero gli attentati a Firenze, Roma e Milano organizzati da Cosa Nostra dopo l’arresto di Totò Riina.

Il gioco del silenzio

A Dell’Utri e all’ex moglie Miranda Ratti sono stati sequestrati dieci milioni di euro. Sono soldi arrivati da Berlusconi. E secondo l’accusa servivano per pagare il silenzio dell’ex senatore. Micciché fa mettere a verbale che «Renzi mi disse che Berlusconi gli aveva confidato che voleva un presidente in grado di dare la grazia a Dell’Utri». L’incontro avviene il 15 ottobre 2021 all’enoteca Pilchiorri a Firenze. «Ti posso garantire che Berlusconi dieci volte mi ha incontrato e dieci volte mi ha chiesto questa cosa qui per Marcello», aggiunge Renzi secondo quanto riporta oggi Repubblica. «Del resto non gliene frega niente», sostiene ancora il leader di Iv. «Voglio un Capo di Stato che faccia questo. Tu mi devi garantire che faccia questo», avrebbe detto Berlusconi. Aggiungendo: «Marcello è stato in galera per colpa mia». Silvio gliel’ha chiesto «migliaia di volte», secondo Renzi.

«Marcello in galera per colpa mia»

Micciché parla davanti a Luca Turco e Luca Tescaroli, titolari del fascicolo. I pm insistono: «Renzi mi disse che Berlusconi gli aveva detto che voleva un presidente in grado di dare la grazia a Dell’Utri. Silvio è sempre stato convinto dell’innocenza di Dell’Utri e si sentiva in colpa per le accuse di mafia che lo avevano raggiunto. Per questo era interessato a riabilitare Dell’Utri, e in questo contesto nasceva il suo interesse a trovare un presidente della Repubblica in grado di valutare e di concedere un provvedimento di grazia per Dell’Utri», spiega loro Miccichè. Il quale poi fa presente che questo tema era «noto a tutti, così come l’interesse di Berlusconi».

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