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Statua con donna che allatta, la lettera dei pediatri: «È un messaggio di vita, non può essere un tabù»

18 Aprile 2024 - 11:50 Redazione
Il prorettore della Statale Zuccotti per trovare un luogo all'opera: «È un modo per sensibilizzare, per dare un ruolo centrale alla maternità e senza discriminare chi non può»

I figli dell’artista Vera Omodeo hanno donato una sua statua al Comune di Milano, da esporre in piazza Eleonora Duse. Poi, il dispiacere per la decisione della commissione incaricata, che ha respinto la collocazione dell’opera nel luogo prescelto poiché «rappresenta valori rispettabili, ma non universalmente condivisibili». È iniziata allora una trattativa per trovare un altro sito espositivo, magari una struttura privata come un ospedale o un istituto religioso. A favore dell’opera si sono schierati 53 pediatri, tra cui Gian Vincenzo Zuccotti. Il direttore del dipartimento di Pediatria dell’ospedale Buzzi di Milano, prorettore alla Sanità dell’università Statale di Milano, racconta all’Adnkronos che lui e i suoi colleghi hanno inviato una lettera al Comune, che ancora sta decidendo dove collocare la scultura di Omodeo. La statuta Dal latte materno veniamo è portatrice di «un messaggio di vita e di buone pratiche». L’allattamento al seno «va difeso e incentivato, senza voler assolutamente discriminare nessuno».

Quella statua rappresenta «un messaggio di vita e di buone pratiche»

«Dei colleghi pediatri di famiglia mi hanno sottoposto quella lettera, perfezionata in una versione che mi è sembrata buona cosa condividere». Il senso del messaggio, ha affermato Zuccotti, è «cogliere l’occasione per riparlare di maternità in un momento storico come questo, con la denatalità arrivata in Italia ai livelli che sappiamo. È un modo per sensibilizzare, per dare un ruolo centrale alla maternità, alla donna e anche all’allattamento. Come si precisa nella lettera, non si vuole affatto stigmatizzare chi non riesce ad allattare, perché ci sono alcune donne che purtroppo, per motivazioni pur molto contingentate, non possono farlo e non vanno certo fatte sentire inadeguate». Il pediatra ha ribadito in più passaggi dell’intervista all’agenzia di stampa che l’immagine di una donna che allatta a seno nudo «rimane un messaggio di vita e di buone pratiche».

L’importanza del latte materno

«Si parla tanto di obesità, di sovrappeso, di malattie croniche degenerative, ma dobbiamo ricordarci che le traiettorie della nostra vita sono molto influenzate da quello che accade fin dalla nascita. Partire con il piede giusto potrebbe indirizzare le nostre le nostre vite in un modo in un modo migliore», ha concluso lo specialista. La stessa posizione emerge da alcuni stralci della lettera aperta. Che inizia così: «La maternità non può essere un tabù, è la cosa più naturale che ci sia». Poi, nel testo si chiede al Comune guidato da Giuseppe Sala di rivedere la scelta: «La proposta di esporre la statua di Vera Omodeo a Milano, nel contesto di un pubblico luogo, aperto a tutta la cittadinanza, come era stato inizialmente proposto, sia una idea valida, condivisibile e di grande significato civile specie in questo momento storico».

Il testo della lettera

I pediatri ricordano che l’allattamento materno è «la prima fonte di protezione del neonato che la mamma mette naturalmente in atto». È importante non solo per «la fornitura di principi nutritivi per la sopravvivenza», ma anche per «il trasferimento di caratteristiche epigenetiche specie-specifiche, la trasmissione di stimoli sensoriali e cognitivi fondamentali che sono alla base della crescita e dello sviluppo del cucciolo d’uomo. Con ciò – rimarcano i firmatari – non si vuole sminuire il valore della nutrizione tramite alimenti diversi dal latte materno, che in alcune situazioni di salute fisica o psicologica non può essere utilizzato – il che – crea in molte neomamme un senso di colpa assolutamente ingiustificato. Queste situazioni non pregiudicano in alcun modo il senso di maternità e il rapporto vicendevole d’amore simbiotico tra madre e neonato».

Con la dovuta premessa di rispetto nei confronti delle donne che non possono dare il proprio latte ai figli, i pediatri tornano a ribadire che «l’atto di allattare il proprio bambino e renderlo visibile all’esterno, può avere oggi un significato più grande e immaginifico rispetto ai valori scientifici e psicologici di cui abbiamo accennato. Oggi questa immagine, a cui non siamo più abituati, ci può fare riflettere sul valore complessivo della maternità, in un mondo nel quale i bambini sono sempre meno e la sensibilità su questo tema è sempre più appannata». Perciò, «come medici pediatri milanesi, da sempre sensibili ai temi della maternità, della salute fisica e mentale del bambino e della sua famiglia, riteniamo che portare questo tema umanitario all’attenzione delle istituzioni cittadine e dei milanesi tutti sia non solo importante, ma doveroso».

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