Università, La Statale ha eletto la sua nuova rettrice: chi è Marina Brambilla, prima donna alla guida dell’ateneo
L’Università degli Studi di Milano ha scelto: per la prima volta, a un secolo dalla sua fondazione (1923), la rettrice sarà una donna. Con 1.651 voti, a seguito di un’intensa competizione elettorale e un primo turno di voto con una vasta partecipazione, Marina Brambilla è stata eletta alla guida dell’ateneo milanese per i prossimi sei anni, segnando una svolta storica. «Ci sono voluti 100 anni ma ce l’abbiamo fatta», ha commentato subito dopo il voto. Professoressa di linguistica tedesca e pro-rettrice con delega ai Servizi alla didattica e agli studenti, è diventata nota alle cronache nelle scorse settimane per essere stata la figura chiave della no tax area a 30mila euro di Isee, consentendo a uno studente su due di essere esonerato dal pagamento delle tasse universitarie. Con oltre due decenni di esperienza nell’ambiente accademico, Brambilla aveva ideato un programma elettorale particolarmente corposo con misure indirizzate ai docenti, agli studenti e a tutto il personale che ogni giorno attraversa i corridoi della Statale.
Gli obiettivi della neorettrice
L’incremento delle opportunità di studio all’estero, il potenziamento delle borse di studio e delle convenzioni per il sostentamento degli studenti, una maggiore disponibilità di alloggi e residenze per gli studenti: sono solo alcuni dei punti prioritari che aveva deciso di mettere in programma come obiettivi da realizzare qualora fosse stata eletta. Senza dimenticare il tema della sostenibilità, al centro della sua agenda con progetti che vanno dall’approvvigionamento da fonti energetiche rinnovabili alla promozione della raccolta differenziata dei rifiuti e alla rigenerazione delle aree verdi.
Le votazioni e gli sconfitti
Il primo turno di voto, svoltosi nei giorni 3 e 4 aprile scorsi, aveva già dato un quadro della situazione, rivelando il grande consenso raccolto dalla neorettrice con 1380 preferenze su 4.851 aventi diritto. Tuttavia, essendo necessaria la maggioranza assoluta (50% più uno) dei voti espressi, la competizione è proseguita con un secondo turno di voto. Sono così rimasti fuori il professore Luca Solari, direttore della Scuola di Giornalismo Walter Tobagi e presidente della fondazione Unimi, che ha ottenuto 644 preferenze, e Gian Luigi Gatta, docente di diritto penale e già consigliere dell’ex ministra della Giustizia Marta Cartabia, durante il governo Draghi.
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