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Tarantino rinuncia a The Movie Critic, il suo decimo e ultimo film

18 Aprile 2024 - 12:00 Gabriele Fazio
Molti sperano che ci ripensi come fu per The Hateful Eight, quando il copione finì in rete

Quentin Tarantino, come sostengono fonti a lui vicine riportate dalla rivista Deadline, avrebbe «semplicemente cambiato idea» e rinunciato a girare The Movie Critic, quello che, come da lui stesso annunciato, sarebbe dovuto essere il decimo e ultimo film della carriera prima di godersi la pensione. Eppure la sceneggiatura era stata scritta e riscritta, come da tradizione tarantiniana, lui stesso si era aperto lo scorso maggio a Cannes rivelando pubblicamente alcuni dettagli della trama, ambientata nella California del 1977, protagonista un critico cinematografico particolarmente cinico, arguto e brillante ma che non era riuscito a trovare spazio editoriale se non su una rivista porno, «Era molto scortese – ricorda – Imprecava, utilizzava insulti razzisti. Ma la sua merda era davvero divertente. Era maleducato da morire.  Le sue recensioni erano un incrocio tra il primo Howard Stern e quello che Travis Bickle avrebbe potuto essere se fosse stato un critico cinematografico». Una storia realmente accaduta a quanto pare, risalente a quella famosa gavetta nella vita reale che Tarantino riconosce come sua unica scuola di cinema, quando per lavoro ricaricava riviste pornografiche in un distributore automatico e ricorda: «Tutto il resto era troppo squallido per essere letto, ma poi c’era questa rivista porno che aveva una pagina dedicata ai film davvero interessante». Una storia che aveva già un protagonista: Brad Pitt, riconvocato da Tarantino dopo le felici esperienze in Bastardi senza gloria e C’era una volta a…Hollywood.

Il precedente con The Hateful Eight

In molti in queste ore però rievocano la produzione di The Hateful Eight, l’ottavo film del regista 61enne di Knoxville, bloccata quando un attore violò il vincolo di non farlo leggere a nessuno, nemmeno al proprio agente; quella sceneggiatura così finì ben presto su tutte le scrivanie di Hollywood e, soprattutto, in rete. Lui a quel punto si sentì tradito e, non fosse stato per una lettura organizzata per beneficienza che ricevette molti elogi, forse l’ottavo film di Quentin Tarantino non sarebbe stato quello. A questo punto non resta altro che aspettare per capire in che modo uno dei più importanti registi della storia del cinema, sicuramente tra i più amati, deciderà di concludere la sua luminosa carriera.

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