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Le famiglie che chiedono i danni al Vaticano per un maestro condannato per pedofilia

18 Aprile 2024 - 08:27 Redazione
istituto figlie nostra signora del sacro cuore
istituto figlie nostra signora del sacro cuore
L'Istituto Figlie di Nostra Signora del Sacro Cuore però dice di non credere alla colpevolezza dell'insegnante

I genitori di tre bambine violentate da un maestro pedofilo vogliono fare causa al Vaticano. L’insegnante sta scontando una condanna definitiva a cinque anni (ora è ai domiciliari dopo un anno di carcere). E risarcirà 75 mila euro alle tre bambine di sei e sette anni che all’epoca dei fatti facevano la prima o la seconda elementare. Ma, racconta oggi Il Fatto Quotidiano, la scuola non risponde alle lettere dei genitori. Per questo l’avvocato Guglielmo Mursia e la collega Sandra Londei vogliono fare portare in tribunale la Santa Sede. «Per responsabilità morale», spiega Mursia, «visto che secondo il diritto canonico è imprescrittibile».

L’Istituto Figlie di Nostra Signora del Sacro Cuore

La direttrice dell’Istituto Figlie di Nostra Signora del Sacro Cuore, Suor Loredana Brettone, però non crede alla colpevolezza dell’uomo: «Sì, ho sentito che è stato condannato, ma io ho sempre pensato che non era possibile, ero scettica. Era una persona gentile, rispettosa. Ci sembrava una diceria, per questo ci siamo ritirate e non abbiamo più avuto contatti con nessuno». Nella scuola bilingue che si trova al Portuense ci sono un centinaio di bambini. La retta di iscrizione era di 200-250 euro al mese. I fatti risalgono al 2013, la condanna è definitiva dal 2023.

La richiesta

Ora gli avvocati si sono rivolti alla Diocesi di Roma e alla Santa Sede: «L’Istituto scolastico ha omesso di prestare alle minori e alle famiglie il benché minimo appoggio morale e/o materiale. Pure nell’ottica del primo Giubileo dei Bambini, istituito da Papa Francesco e previsto a Roma per il 25 e il 26 maggio 2024, una siffatta condotta appare pregna di disvalore e in stridente contrasto con tutti gli insegnamenti della Chiesa. Si chiede di censurare le ingiustizie e i comportamenti omissivi o negligenti, nonché di contribuire nella misura che verrà ritenuta equa al risarcimento di tutti i danni morali e materiali».

Foto copertina da: Facebook

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