Usa, via libera agli aiuti agli alleati: 61 miliardi all’Ucraina, 26 a Israele. E il Congresso apre al possibile bando di TikTok
Dopo uno stallo durato mesi, la Camera statunitense ha approvato un maxi-pacchetto di aiuti per l’Ucraina dal valore di poco più di 60,8 miliardi di dollari. Ora che è arrivato il via libera della Camera, mancano solo il voto del Senato (che salvo sorprese dovrebbe approvare il disegno di legge) e quindi la firma del presidente Joe Biden. Dall’invasione russa del febbraio 2022, il Congresso americano ha approvato complessivamente 113 miliardi di dollari destinati all’Ucraina. Di fatto, però, questa cifra è rimasta ferma da fine 2023, con i parlamentari repubblicani che si sono opposti testardamente all’invio di nuovi aiuti. Da inizio anno, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha fatto appello più volte al Congresso Usa affinché sbloccasse il nuovo pacchetto di aiuti, pena lo sfondamento definitivo da parte dell’esercito di Vladimir Putin.
Lo sblocco dello stallo
A complicare le trattative è stata soprattutto la posizione intransigente di quell’ala del Partito Repubblicano che fa capo a Donald Trump. Dopo mesi di stallo, però, lo speaker della Camera Mike Johnson ha raccolto l’invito alla collaborazione da parte dei colleghi del Partito Democratico, sfidando l’ala estremista del suo stesso partito. Secondo il New York Times, l’azzardo di questi giorni potrebbe costare a Johnson la poltrona. La versione finale del disegno di legge dovrebbe includere anche la richiesta al governo ucraino di rimborsare agli Stati Uniti 10 miliardi di dollari. Una novità chiesta a gran voce da Trump, che nei giorni scorsi si è detto sì disposto alla concessione di aiuti a Kiev, ma solo sotto forma di prestiti.
Gli aiuti a Israele e Taiwan
Quello sui 60,8 miliardi di dollari in aiuti all’Ucraina è solo uno dei quattro disegni di legge approvati oggi dalla Camera statunitense. Gli altri tre riguardano: 26 miliardi di dollari a Israele (di cui 9 per aiuti umanitari e 5 alla difesa aerea), 8 miliardi di dollari a Taiwan e, infine, la possibilità di utilizzare gli asset russi congelati e imporre nuove sanzioni economiche contro Mosca, Teheran e Pechino.
Il bando a TiKTok
L’ultimo disegno di legge contiene in realtà un ulteriore sgambetto alla Cina: il potenziale bando di TikTok. La misura, fortemente voluta dai Repubblicani, è stata approvata a larghissima maggioranza: 360 voti a favori e 58 contrari. Il provvedimento impone la vendita della piattaforma social da parte dell’attuale proprietario, la cinese ByteDance, pena il bando dell’applicazione in tutti gli Stati Uniti. La prima reazione al voto della Camera Usa arriva proprio da TikTok. L’azienda controllata da Pechino sostiene infatti che un eventuale bando dell’applicazione negli Stati Uniti «violerebbe la libertà di espressione» di 170 milioni di americani.
In copertina: Volodymyr Zelensky e Joe Biden sul prato della Casa Bianca (EPA/Michael Reynolds)
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