Panico alla Nasa, la navicella spaziale rischia di scontrarsi con il satellite russo: «È stato scioccante»
Centinaia di chilometri all’ora di differenza di velocità e appena dieci metri di distanza tra i due satelliti in orbita pesanti ciascuno diversi quintali. Questi sono i punti salienti di un incidente sfiorato dalla navicella spaziale della Nasa TIMED, che dal 2001 orbita intorno alla Terra per studiarne l’atmosfera. Il passaggio vicino al satellite russo dismesso Cosmos 2221 era stato ampiamente previsto, ma la distanza tra i due mezzi è stata ben minore di quella che era stata calcolata. Erano le prime ore del 28 febbraio quando i due satelliti si sono incrociati sfrecciando nello Spazio. Avrebbero dovuto restare a circa 20 metri l’uno dall’altro, ma tra i due c’erano giusto una decina di metri come rivela l’analisi di aprile dei dati raccolti dalla navicella Nasa. A raccontare l’evento che viene definito «scioccante» è la viceamministratrice della Nasa Pam Melroy al 39esimo Space Symposium di Colorado Springs, citata da Space.
L’incidente in orbita
La donna ha spiegato la preoccupazione: «Se i due satelliti si fossero scontrati, avremmo visto una significativa generazione di detriti: minuscoli frammenti che viaggiavano a decine di migliaia di miglia all’ora, in attesa di perforare un altro veicolo spaziale, mettendo potenzialmente a rischio vite umane». Il pericolo non è solo teorico. Nell’agosto 2021, ad esempio, il satellite militare cinese Yunhai 1-02 è stato colpito da un pezzo di spazzatura spaziale – apparentemente un frammento del razzo Zenit-2 che lanciò il satellite spia russo Tselina-2 nel 1996. Le agenzie spaziali e tutti le compagnie che hanno satelliti in orbita, infatti, temono sempre di più la spazzatura spaziale, ovvero i residui di rilevatori e navicelle che rimangono intorno al Pianeta dopo la loro dismissione e come sottoprodotto dei lanci spaziali.
Cosa succede quando c’è troppo space junk
Il fenomeno è noto anche come space junk. Si stima che attualmente vi siano circa 11.500 satelliti che orbitano attorno al nostro pianeta, di cui 9 mila operativi, secondo l’Agenzia spaziale europea (ESA). Più della metà di queste navicelle, tra l’altro, fanno parte della rete a banda larga Starlink di Elon Musk. La megacostellazione in continua crescita è attualmente composta da quasi 5.800 satelliti. Ma questa è solo una parte del quadro. Ci sono infatti circa 36.500 pezzi di spazzatura spaziale larghi almeno 10 centimetri nell’orbita terrestre, secondo le stime dell’ESA, e più di 130 milioni di frammenti larghi almeno un millimetro a mettere a rischio la sicurezza degli altri mezzi in orbita.