In Evidenza Legge di bilancioOpen ArmsTony Effe
ATTUALITÀAbortoInformazioneLegge 194OmicidiRaiTv

Incoronata Boccia: «Far ascoltare a una donna che sta per abortire il battito del cuore non è crudele»

22 Aprile 2024 - 05:59 Redazione
La vicedirettrice del Tg1 sotto attacco: voglio parlare liberamente

La vicedirettrice del Tg1 Incoronata Boccia è finita nelle polemiche perché ha detto che l’aborto è un delitto e non un delitto nella trasmissione Che sarà di Serena Bortone. Oggi con il Giornale replica alle accuse: «Siccome sono una persona libera e sposo il pensiero di Papa Francesco quando dice che “i cristiani che non hanno coraggio sono cristiani inutili”, penso che si debba avere il coraggio di esprimere le proprie convinzioni liberamente. Vale per tutti, non solo per i cristiani», esordisce nel colloquio con Hoara Borselli. E poi: «Io non entro nel merito della 194. Penso che sia giusto applicarla nella sua interezza. Anche nell’articolo 2».

Nessuna condannato

Boccia dice che non condanna le donne che abortiscono: «Non c’è nessun giudizio. Non sono nessuno per giudicare un’altra donna o un altro uomo. Non è mio compito. Io sento verso di loro una compassione nel senso più alto del termine, di compartecipazione al dolore delle donne che abortiscono. Però rivendico di poter parlare in modo laico dell’aborto». E ricorda gli intellettuali di sinistra contro l’aborto: «Un gigantesco intellettuale come Pasolini. Un grande filosofo come Norberto Bobbio. Anche loro vedevano nell’embrione la vita umana». Rifiuta l’accusa di favorire il governo: «Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega hanno detto molte volte e con estrema chiarezza che la 194 non si tocca. A maggior ragione mi prendo la libertà di fare una mia valutazione. Che non c’entra niente con la legge».

Il battito cardiaco

E aggiunge di non trovare crudele far ascoltare a una donna che sta per abortire il battito del cuore di un bambino: «È un’ipocrisia pensare che sia crudeltà. Un’ipocrisia come quando in un’esecuzione capitale si infila un cappuccio nero sul volto del condannato perché non veda». Infine, dice che le ha fatto più male l’accusa di «aver fatto del male con le mie parole ad altre donne. E quello invece che mi ha sbalordito, indignato e addolorato, che qualcuno abbia detto che io con le mie parole mi sia messa fuori dal perimetro democratico, perché sto attentando alla legge dello Stato. Cosa non vera. E addirittura che venga messa in discussione la mia agibilità professionale».

Leggi anche:

Articoli di ATTUALITÀ più letti